T6 LAT ITA - Utopia bucolica e amore elegiaco

L autore Virgilio T6 Utopia bucolica e amore elegiaco tratto da Bucoliche, ecloga X latino italiano L ultima ecloga è dedicata a Cornelio Gallo, il poeta protoelegiaco autore degli Amores, perdutamente inna morato di Licòri (o Licòride). Il testo ci mostra subito Gallo sofferente per amore: mentre si trovava lontano dall Italia, probabilmente al seguito di Antonio in Oriente come ufficiale militare (38 a.C.), Licòride fugge con un altro. Virgilio tenta adesso di sottrarre l amico al dolore dell abbandono, donandogli la possibilità di in dossare i panni di Dafni (l eroe bucolico celebrato da Teocrito nell Idillio I) e trasferendolo nel remoto mondo pastorale dell Arcadia, dove immagina che piante, fiumi e divinità si adoperino per consolare l amico. Metro: esametri E xtre mum hu nc, A re thu sa , | m h co nce de la bo re m 5 Extremum hunc, Arethusa, mihi concede laborem: pauca meo Gallo, sed quae legat ipsa Lyco ris, carmina sunt dicenda: neget quis carmina Gallo? Sic tibi, cum fluctus subterlabe re Sicanos, Doris amara suam non intermisceat undam. Permettimi, Aretusa, quest ultima fatica: m urge di dire pochi versi per il mio Gallo, ma li legga Licòri stessa; chi negherebbe versi a Gallo? Così quando scorrerai sotto i flutti di Sicilia, possa la salmastra Dori non mischiare le tue acque alle sue. 1-8. Extremum hunc silvae Extre mum laborem: verso monostico, in cui unità metrica e unità tematica coincidono (vale a dire, l argomento trattato si esauri sce nell esametro). Il poeta enuncia il tema dell ecloga e rivolge la sua allocuzione ad Aretusa, una delle Nereidi insidiata da Al feo dio dell omonimo fiume in Arcadia mentre si bagnava nelle sue acque. Fug gita, fu trasformata in fiume da Artemide e si tuffò in mare, attraversando lo Ionio e riemergendo nell isola di Ortigia, a Siracu sa, come sorgente d acqua dolce. Aretusa è il simbolo della città, nelle cui monete si trova ampiamente raffigurata, ma è anche il simbolo della poesia di Teocrito, nato a Siracusa, e si configura quindi come fonte metaforica della poesia bucolica: è que sta la ragione principale per cui Virgilio la invoca. Tuttavia vanno rilevati almeno altri tre elementi: 1) l implicito riferimento al per corso sottomarino seguito da Aretusa fra l Arcadia e la Sicilia (v. 4) crea un ponte metaforico fra l ambientazione sicula del la poesia teocritea e il paesaggio arcade in cui si svolgerà la vicenda di Gallo; 2) il nome di Aretusa è pronunciato da Dafni moribondo al v. 117 dell Idillio I di Teocrito, con il quale Virgilio si pone in un rapporto di continuità (dove finisce l esperienza di Dafni, inizia quella di Gallo: Aretusa rappre senta l anello di congiunzione fra queste due vicende letterarie); 3) la relazione d a more infelice fra Alfeo e Aretusa prefigura, in un certo senso, quella, parimenti triste e non corrisposta, fra Gallo e Licòride. Extremum si riferisce alla collocazione del l ecloga alla fine della raccolta; laborem, in iperbato* rispetto a extremum, con cui è concordato, rispecchia il termine greco pònos, che nel lessico tecnico alessan drino designa l opera letteraria. pauca dicenda: meo Gallo è dativo richiesto da sunt dicenda; Lyco ris è, secondo la tradi zione, pseudonimo isoprosodico di Cythe ris, nome della donna amata da Gallo e chiamata Volumnia in quanto liberta di Vo lumnio Eutrapelo, intimo amico di Antonio; il termine è coniato sulla base di Lycoreus, epiteto di Apollo, ma è forse associato an che al latino lupa (sinonimo di meretrice ) attraverso il greco ly`kos. I pochi versi di cui Virgilio omaggia Gallo sono in realtà un dono anche per Licòride, la donna amata dal destinatario: anche lei dovrà leggere l ecloga che testimonia l amore di Gallo nei suoi confronti (quae legat ipsa Lyco ris). Questa concezione della poesia come dono per un amante sofferente, che sia al tempo stesso un pegno capace di esaltare l amore del destinatario per la donna che lo respinge, è con tutta probabilità un in venzione dello stesso Gallo; sembrano di mostrarlo i vv. 1-2 del fr. 4 Blaensd.2 (il ce lebre frammento papiraceo del cosiddetto Nuovo Gallo , rinvenuto nel 1979), in cui si legge tandem fecerunt carmina Musae / quae possem domina deicere digna mea («finalmente le Muse hanno pronunciato carmi / che io possa cantare, in quanto degni della mia donna ). neget quis car mina Gallo: interrogativa retorica. Sic: va unito a intermisceat del verso successivo, congiuntivo presente di intermisceo con valore desiderativo. subterlabe re: secon da persona singolare dell indicativo futuro con desinenza arcaica di subterla bor (equivalente a subterlabe ris). Doris: sorel la e moglie di Nèreo, madre di Aretusa e delle altre Nereidi. 107

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea