Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO 30 35 40 45 50 la rupe del Parnaso10 non si compiace tanto di Apollo, né tanto il Rodope e l Ismaro si meravigliano di rfeo.11 Infatti cantava come nel grande vuoto s agglomerassero gli atomi della terra, dell aria, del mare e insieme del puro fuoco; come tutto cominciasse da questi primi elementi, e il molle orbe si rassodasse, e il suolo cominciasse a indurirsi e relegasse Nereo12 nel mare, e a poco a poco prendesse la forma delle cose; e come le terre stupissero del nuovo splendore del sole, e sollevatesi le nubi, dall alto cadessero le piogge, e le selve cominciassero a levarsi, e i primi pochi animali errassero allora sugli ignari monti. Poi canta le pietre lanciate da Pirra,13 il regno di Saturno, gli avvoltoi del Caucaso, il furto di Promèteo.14 E aggiunge a qual fonte gli Argonauti perdessero Ila e lo chiamassero, e tutto il lido risonasse «Ila, Ila! ;15 e compiange Pasìfae16 per l amore del candido giovenco, fortunata se giammai fossero esistiti gli armenti: «Ah sventurata fanciulla, quale follia ti prese? Le Pretidi17 riempirono i campi di falsi muggiti e tuttavia nessuna praticò così turpi accoppiamenti bestiali, sebbene avesse temuto per il collo il giogo dell aratro e spesso avesse cercato le corna sulla liscia fronte. Ah sventurata fanciulla, tu erri pei monti, e quello adagiato il niveo fianco sul molle giacinto sotto una bruna elce rumina le pallide erbe 10. la rupe del Parnaso: il monte Par naso, a Delfi, sede dell oracolo di Apollo. 11. il Rodope e l Ismaro rfeo: il Ro dope e l Ismaro sono catene montuose della Tracia, regione da cui proveniva rfeo, mitico cantore capace di piegare al suono della sua lira tutte le creature e le cose inanimate. 12. Nereo: dio del mare, qui per metoni mia* indicante il mare stesso. 13. le pietre lanciate da Pirra: allu sione al mito di Deucalione e Pirra, che simboleggia le origini del genere umano. Scampati entrambi al diluvio universale rovesciato da Giove sull umanità corrot ta durante l età del bronzo, i due coniu gi ripopolarono la terra secondo quanto preannunciato dall oracolo di Tèmide, che aveva loro prescritto di gettare delle pietre alle proprie spalle. 14. il regno di Saturno Promèteo: Vir 100 gilio allude, rispettivamente, alla mitica età dell oro e al furto del fuoco da parte del titano Promèteo, che suscitò l ira di Giove, dal quale fu poi punito con l incatenamen to a una montagna del Caucaso, dove un aquila gli rodeva ogni giorno il fegato. I riferimenti sono cronologicamente inesatti, in quanto i fatti cui rinviano sono preceden ti alla vicenda di Deucalione e Pirra. 15. Argonauti Ila, Ila!: allusione a un episodio minore della saga degli Argonau ti: durante il loro viaggio verso la Colchide, per recuperare il vello d oro, gli Argonauti fecero tappa sui lidi della Propòntide; qui Ila, il ragazzo amato da Ercole, si allon tanò dai compagni per cercare dell ac qua. Giunto presso una sorgente, le ninfe del posto se ne innamorarono, facendolo scomparire tra le acque e rendendo vane le urla dei suoi compagni che si erano messi alla sua ricerca. Sileno ne ricorda Testa di Sileno, I secolo d.C. Segobriga, Museo Archeologico di Cuenca. qui i momenti più dolorosi e patetici. 16. Pasìfae: allusione al celebre mito di Pasìfae. Minosse, re di Creta, si era rifiu tato di sacrificare a Poseidone, dio del mare, il toro bianco da lui stesso ricevuto in dono, tenendolo per sé e sostituendolo con un altro animale. Poseidone lo punì suscitando in Pasìfae, moglie del re, la torbida passione per il toro, dall unione con il quale nacque il Minotauro. Questa vicenda amorosa dai contorni patologici è perfettamente in linea con il gusto dei poeti alessandrini. 17. Pretidi: sorelle di Preto, re di Argo, che Giunone fece impazzire per punirle della loro vanità: vittime di allucinazioni, si cre dettero giovenche. Si tratta di un racconto dentro il racconto di Pasìfae, con un inca stro narrativo di matrice alessandrina, già sperimentato da Callimaco nel poemetto cale e da Catullo nel carme 64.

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Età augustea