Il Maraschini-Palma - volume 2

i matem L eggere di matematica LEGGI IL BRANO C ol XVII secolo, l identificazione della natura con la matematica era diventata un credo assai diffuso ed era chiaramente espressa negli scritti di Galileo, il quale afferma che il gran libro della natura è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola . Gli scritti di Galileo erano molto studiati negli ambienti intellettuali di Roma all epoca della giovinezza del Borromini ed è da lui, a mio avviso, che il Borromini derivò la sua concezione della natura. Se così fosse, si spiegherebbe una caratteristica fondamentale del suo metodo di lavoro: il fatto che egli abbia sviluppato i suoi progetti più complessi e apparentemente eccentrici attraverso una serie di elaborazioni geometriche. stato spesso rilevato che la pianta di San Carlo alle Quattro Fontane [a Roma, n.d.A.] (figura 1) e quella di Sant Ivo [anch essa a Roma, n.d.A.] (figura 2) si basano su una serie di triangoli e di cerchi, ma non è stato sempre sottolineato a sufficienza che esse furono effettivamente ideate a partire da queste figure geometriche. Non si tratta semplicemente del fatto che si possa individuare sul progetto una serie precisa di tali figure; si può vedere dai disegni che i progetti furono realizzati in questo modo. Ciò è forse visibile nel modo più chiaro nei disegni fatti per San Carlo dove la struttura geometrica di base è già impostata dalla fase iniziale. ( 1 6 : Fig. 1 Fig. 2 Essa si compone di due triangoli equilateri di dimensioni identiche, disposti in modo d avere un lato in comune. In essi sono inscritti dei cerchi e sono disegnate aree di altri cerchi aventi i centri all estremità del lato comune. Questi quattro formano un ovale che definisce esattamente la forma della cupola. Fino ad ora il Borromini si limita a seguire una tecnica accettata per disegnare un ovale, quale si può trovare nel trattato sull architettura del Serlio [Sebastiano Serlio (14751554) architetto e teorico dell architettura del Rinascimento, n.d.A.] e nei soliti manuali di geometria del XVII secolo; ma egli va oltre e dilata il sistema geometrico fino a coprire l intera pianta della chiesa. I vertici dei triangoli cadono sui punti centrali delle quattro campate che circondano lo spazio centrale a cupola, e le linee tracciate dalle estremità del lato comune attraverso il centro dei cerchi definiscono gli assi delle cappelle sussidiarie. In questo modo l intera pianta apparentemente complessa della chiesa è riconducibile allo schema geometrico di base. [Anthony Blunt, Vita e opere di Borromini, Laterza, Bari, 1983] 249

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