Propaganda e dissenso 10 15 20 LA GUERRA PACE LA LIBERT SCHIAVIT L IGNORANZA FORZA Si diceva che il Ministero della Verità contenesse tremila stanze al di sopra del livello stradale e altrettante ramificazioni al di sotto. Sparsi qua e là per Londra vi erano altri tre edifici di aspetto e dimensioni simili. Facevano apparire talmente minuscoli i fabbricati circostanti, che dal tetto degli Appartamenti Vittoria li si poteva vedere tutti e quattro simultaneamente. Erano le sedi dei quattro Ministeri fra i quali era distribuito l intero apparato governativo: il Ministero della Verità, che si occupava dell informazione, dei divertimenti, dell istruzione e delle belle arti; il Ministero della Pace, che si occupava della guerra; il Ministero dell Amore, che manteneva la legge e l ordine pubblico; e il Ministero dell Abbondanza, responsabile per gli affari economici. In neolingua i loro nomi erano i seguenti: Miniver, Minipax, Miniamor e Miniabb. Fra tutti, il Ministero dell Amore incuteva un autentico terrore. (trad. S. Manferlotti) DI TESTO IN TESTO Il filosofo Benedetto Croce (1866-1952), in piena dittatura fascista, rivendica, per «i cultori della scienza e dell arte non schierati con Mussolini, la libertà di stampa, di pensiero e di espressione artistica. E, veramente, gl intellettuali, ossia i cultori della scienza e dell arte, se, come cittadini, esercitano il loro diritto e adempiono il loro dovere con l iscriversi a un partito e fedelmente servirlo, come intellettuali hanno il solo dovere di attendere, con l opera dell indagine e della critica e le creazioni dell arte, a innalzare parimenti tutti gli uomini e tutti i partiti a più alta sfera spirituale affinché con effetti sempre più benefici, combattano le lotte necessarie. Varcare questi limiti dell ufficio a loro assegnato, contaminare politica e letteratura, politica e scienza è un errore, che, quando poi si faccia, come in questo caso, per patrocinare deplorevoli violenze e prepotenze e la soppressione della libertà di stampa, non può dirsi nemmeno un errore generoso. (Benedetto Croce, Manifesto degli intellettuali antifascisti, in «Il Mondo , 1° maggio 1925) FINO A TE Il testo di Orwell, malgrado l ambientazione del romanzo in un futuro molto lontano dagli anni in cui visse l autore, dà risalto alla funzione della propaganda, che, nei regimi totalitari, altera la verità e impedisce a intellettuali e artisti di esprimersi liberamente. Benedetto Croce fu un filosofo italiano che, nell Italia fascista, osò rivendicare la libertà espressiva dell arte, la quale a suo giudizio cessa persino di essere vera arte se assoggettata alla propaganda politica. Dal 1925, anno della pubblicazione del Manifesto degli intellettuali antifascisti, è passato quasi un secolo: per fortuna molte cose sono cambiate nel nostro Paese e in tanti altri Stati, eppure si ha il sospetto che anche in varie democrazie attuali la propaganda politica riesca a nascondere la verità e indurre al silenzio gli intellettuali o a condizionare la libera espressione degli artisti. Sulla base delle tue conoscenze e della tua esperienza di giovane cittadino, ritieni che oggi nel nostro Paese l informazione e l arte siano davvero libere dalla propaganda? Da che cosa, eventualmente, sono o potrebbero essere condizionate? Esprimi le tue considerazioni confrontandole con quelle dei tuoi compagni in una discussione moderata dal docente. 63
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Educazione civica per la letteratura latina