2.3 Licurgo, Contro Leocrate, La perorazione della Contro

Classe IV 2. Prove di lingua e cultura greca 2.3 La perorazione della Contro Leocrate Licurgo, Contro Leocrate PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua greca Nella sezione argomentativa dell orazione, Licurgo per mettere in risalto il comportamento poco patriottico dell imputato gli contrappone una serie di esempi di concittadini che difesero la patria a costo di qualsiasi sacrificio. Negli ultimi paragrafi torna a occuparsi della causa: chi oserà difendere l imputato è a lui equiparato. La perorazione finale ricapitola i capi d accusa e chiede la condanna a morte di Leocrate. PRE TESTO E allora qualcuno arriverà ad assolverlo con il proprio voto e a perdonare questi reati, da lui premeditati? E chi può essere così insensato da affidare la propria salvezza, salvando costui, a coloro che deliberatamente abbandonano gli altri, e chi sceglierà, avendo compassione di lui, di morire per mano dei nemici senza essere compianto e, facendo cosa grata al traditore della patria, di essere soggetto alla punizione degli dèi? Per quel che mi riguarda, io ho quindi intentato un processo in modo corretto e conforme a giustizia, per portare aiuto alla patria, alle cose sacre e alle leggi, senza calunniare il resto della vita privata del qui presente Leocrate e senza divagare in nessun modo nella mia accusa. (trad. A. Taddei) , , , , . , , . , , , , , . 83 Classe IV La Contro Leocrate è un orazione di accusa contro un cittadino ateniese di condizione agiata che dopo la sconfitta di Cheronea era espatriato ed era rientrato ad Atene anni dopo. Apparentemente questa scelta non aveva niente di illecito, ma veniamo a sapere che Leocrate, alla notizia della sconfitta, era partito di nascosto imbarcandosi di notte con un etera e con tutti i suoi averi. Dopo quasi otto anni di assenza era tornato in patria, sicuro che la fuga fosse ormai dimenticata; ma Licurgo, vigilante e implacabile, lo aveva trascinato in giudizio con una accusa di alto tradimento. Il processo ebbe luogo davanti all Areopago nel 331-330 a.C., quindi circa sette o otto anni dopo gli eventi di cui tratta, ma dovette avere larga risonanza se Licurgo poteva affermare che la sentenza avrebbe avuto eco in tutta la Grecia. A quanto risulta, il voto dei giudici fu in parità, che nei tribunali di Atene comportava l assoluzione: comunque il fatto che in tanti l avessero ritenuto degno di condanna è stato letto come prova del patriottismo ancora vivo nell animo degli Ateniesi.

Palestra per l’Esame di Stato
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