1.5 Livio, Ab urbe condita, I Peligni espugnano

Classe IV 1. Prove di lingua e cultura latina 1.5 I Peligni espugnano l accampamento cartaginese Livio, Ab urbe condita PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina PRE TESTO Era per caso la più vicina all accampamento dei nemici una coorte di Peligni (una popolazione italica, alleata dei Romani, stanziata intorno a Sulmona), il cui comandante Vibio Accao, afferrato un vessillo, lo scagliò oltre la palizzata dei nemici. Pronunciate poi parole di maledizione sia contro di sé sia contro la coorte se i nemici si fossero impadroniti di quel vessillo, fu lui il primo a irrompere nell accampamento superando il fossato e la palizzata. Iamque intra vallum Paeligni pugnabant, cum altera parte, Valerio Flacco tribuno militum tertiae legionis exprobrante Romanis ignaviam qui sociis captorum castrorum concederent decus, T. Pedanius princeps primus centurio, cum signifero signum ademisset, «Iam hoc signum et hic centurio inquit «intra vallum hostium erit; sequantur qui capi signum ab hoste prohibituri sunt . Manipulares sui primum transcendentem fossam, dein legio tota secuta est. Iam et consul ad conspectum transgredientium vallum mutato consilio ab revocando recipiendoque ad incitandos hortandosque versus milites, ostendere in quanto discrimine ac periculo fortissima cohors sociorum et civium legio esset. Itaque pro se quisque omnes per aequa atque iniqua loca, cum undique tela conicerentur armaque et corpora hostes obicerent, pervadunt inrumpuntque; multi volnerati etiam quos vires et sanguis desereret, ut intra vallum hostium caderent nitebantur; capta itaque momento temporis velut in plano sita nec permunita castra. POST TESTO Di un massacro, poi, non più di una battaglia si trattava, essendo tutti ammassati alla rinfusa entro la palizzata. Più di seimila furono i nemici uccisi, più di settemila gli uomini catturati, insieme con i foraggieri campani e con tutti i carri e le bestie da soma che erano stati apprestati. (trad. P. Ramondetti) 77 Classe IV Annone, per ordine di Annibale, si era accampato nei pressi di Benevento per raccogliere grano da destinare alle truppe stanziate a Capua (212 a.C.); il console Fulvio Flacco, inviato contro di lui, decise di tentare un attacco notturno al campo cartaginese. La sorpresa fu tale che se l accampamento fosse stato posto in pianura sarebbe stato preso al primo assalto; invece era ben difeso dall altezza del luogo e dalle fortificazioni. All alba si accese una grande battaglia: i Cartaginesi da posizione favorevole respingevano i Romani che tentavano la scalata; il console era ormai pronto ad abbandonare l impresa e attendere l arrivo del collega per un nuovo assalto, ma, mentre veniva suonata la ritirata, molti soldati si rifiutarono di rientrare e contrattaccarono i Cartaginesi. La più vicina al nemico era la coorte dei Peligni, al comando del prefetto Vibio Accao.

Palestra per l’Esame di Stato
Palestra per l’Esame di Stato
Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico