1.2 Cicerone, Pro Archia, Cicerone e gli studi letterari

Palestra verso l Esame 1.2 Cicerone e gli studi letterari Cicerone, Pro Archia PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina Nell estate del 62 a.C. Cicerone assunse la difesa di un letterato di origine greco-orientale, Archia, sottoposto a processo per usurpazione della cittadinanza romana. L esito della causa si prospettava favorevole, perciò l oratore diede alla difesa un impostazione inconsueta: trattò in maniera sommaria l oggetto del dibattimento, presentando come scontato il diritto legale di Archia alla cittadinanza, e dedicò la parte più ampia del discorso a mostrare i meriti culturali del suo cliente e in generale il valore degli studi letterari, ai quali Cicerone stesso amava dedicare il suo tempo. PRE TESTO Tu ci domanderai, Grattio1, per quale motivo quest uomo ci è tanto caro. Perché ci offre un oasi di pace in cui lo spirito può ricrearsi da questo frastuono del foro e le orecchie, affaticate dallo schiamazzo dei litiganti, possono trovare un po di pace. O tu ritieni, invece, che potremmo avere a nostra disposizione la materia per i discorsi che ogni giorno dobbiamo, in questioni tanto diverse, pronunciare, se non affinassimo l animo con lo studio delle lettere, oppure che il nostro spirito potrebbe resistere a una sì forte e continua tensione, se non si rilassasse attraverso il suddetto studio? Classe IV Ego vero fateor me his studiis esse deditum: ceteros pudeat, si qui se ita litteris abdiderunt ut nihil possint ex eis neque ad communem adferre fructum, neque in aspectum lucemque proferre: me autem quid pudeat, qui tot annos ita vivo, iudices, ut a nullius umquam me tempore aut commodo aut otium meum abstraxerit, aut voluptas avocarit, aut denique somnus retardarit? Qua re quis tandem me reprehendat, aut quis mihi iure suscenseat, si, quantum ceteris ad suas res obeundas, quantum ad festos dies ludorum celebrandos, quantum ad alias voluptates et ad ipsam requiem animi et corporis conceditur temporum, quantum alii tribuunt tempestivis conviviis, quantum denique alveolo, quantum pilae, tantum mihi egomet ad haec studia recolenda sumpsero? Atque hoc ideo mihi concedendum est magis, quod ex his studiis haec quoque crescit oratio et facultas; quae, quantacumque in me est, numquam amicorum periculis defuit. POST TESTO E se pure a taluno essa sembra ben misera cosa, c è certamente dell altro, e di altissima importanza, e la fonte cui l attingo la conosco bene. Ne è prova il fatto che, se gli insegnamenti di numerosi maestri e numerose opere non mi avessero fin dalla giovinezza persuaso che su questa terra non c è nulla che meriti la nostra ardente brama tranne una gloria onorata e che, pur di conseguirla, dobbiamo tenere in scarso conto tutte le sofferenze fisiche, anche strazianti, e tutti i rischi di morte e di esilio, non avrei mai, per salvare voi, affrontato tante e sì gravi lotte né i quotidiani attacchi da parte di individui abietti. E di fatti che ci servono d esempio sono pieni tutti i libri, piene le massime dei filosofi, piena la storia antica: eppure, senza la luce delle lettere giacerebbero tutti nelle tenebre dell oblio. Quanti modelli vivi e perfetti di uomini pieni d energia ci hanno lasciato gli scrittori tanto greci quanto latini, e non perché li contemplassimo soltanto, ma pure perché li imitassimo! E appunto tali modelli io mi ponevo continuamente davanti agli occhi nell esercizio della mia attività di governo, e plasmavo così il mio cuore e la mia mente anche solo pensando a quegli uomini eccezionali. (trad. G. Bellardi) 1. Grattio è l accusatore di Archia, per noi ignoto. 70

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico