Palestra per l’Esame di Stato

Palestra verso l Esame SECONDA PARTE: confronto con un testo in lingua greca, con traduzione a fronte Classe III Agesilao (444 ca - 360 a.C.) è il sovrano sotto il quale Sparta visse quasi tutta la stagione della sua egemonia sulle altre pòleis. Diventato re intorno al 400 a.C., combatté in Asia Minore contro la Persia tra 396 e 394 a.C. Richiamato in Grecia a fronteggiare la coalizione antispartana delle città greche, dopo la vittoria di Coronea (394 a.C.) sui Beoti e i loro alleati e poi la pace di Antalcida (386 a.C.) fu responsabile della politica aggressiva che portò all alleanza tra Atene e Tebe fino alla battaglia di Leuttra (371 a.C.), che segnò l inizio del declino spartano. Continuò la sua politica di opposizione a Tebe e neppure dopo la sconfitta di Mantinea (362 a.C.) accettò di aderire alla pace generale. Morì nel 360 a.C. Ormai anziano, Senofonte compose in memoria dell amico sovrano l opuscolo Agesilao: si tratta di una biografia encomiastica fondata soprattutto su ricordi personali e animata da profonda ammirazione. , , . , . ; ; ; , ; ; , , . Mi sembra che, come nessuno mai, egli abbia dimostrato che il vigore del corpo avvizzisce, mentre la forza d animo delle persone virtuose non conosce vecchiaia: fino a quando il suo corpo poté sostenere la sua volontà, egli non smise mai di porsi obiettivi grandi e nobili; tant è che la sua vecchiaia si dimostrò superiore a qualsiasi gioventù. Chi fu mai, infatti, temuto tanto dai suoi nemici nel fiore della gioventù quanto Agesilao nell estrema vecchiaia? Di chi furono tanto felici di essersi liberati i nemici quanto di Agesilao, che pure era morto anziano? Chi dava sicurezza agli alleati come Agesilao, benché al tramonto della sua vita? Di quale giovane sentirono il rimpianto gli amici quanto di Agesilao, morto vecchio? Egli fu per tutta la sua vita un uomo così pienamente utile alla sua patria che persino da morto le procurò dei benefici, nel momento in cui si incamminava verso la dimora eterna; aveva eretto su tutta la Terra monumenti alla sua virtù, ma fu nella sua patria che ricevette sepoltura regale. (Senofonte, Agesilao 11, 14-15; trad. G. D Alessandro) 58