1. Prove di lingua e cultura latina

Classe III 1. Prove di lingua e cultura latina 1. Prove di lingua e cultura latina 1.1 Lo scontro finale a Farsàlo Cesare, De bello civili Nell estate del 48 a.C. gli eserciti di Cesare e Pompeo si fronteggiavano nei pressi di Durazzo, senza scontrarsi in campo aperto. Falliti alcuni tentativi di mediazione, Cesare si spostò in Tessaglia per far riposare le truppe. Infine, il 9 agosto i due eserciti arrivarono allo scontro finale nella pianura di Farsàlo. PRE TESTO Era rimasto libero tra l una e l altra schiera tanto spazio quanto bastava perché i due eserciti si lanciassero l uno contro l altro. Sed Pompeius suis praedixerat ut Caesaris impetum exciperent neve se loco moverent aciemque eius distrahi paterentur; idque admonitu C. Triarii1 fecisse dicebatur, ut primus incursus visque militum infringeretur aciesque distenderetur, atque in suis ordinibus dispositi dispersos adorirentur; leviusque casura pila sperabat in loco retentis militibus, quam si ipsi immissis telis occurrissent, simul fore ut duplicato cursu Caesaris milites exanimarentur et lassitudine conficerentur. Quod nobis quidem nulla ratione factum a Pompeio videtur, propterea quod est quaedam animi incitatio atque alacritas naturaliter innata omnibus, quae studio pugnae incenditur; hanc non reprimere, sed augere imperatores debent; neque frustra antiquitus institutum est, ut signa undique concinerent clamoremque universi tollerent; quibus rebus et hostes terreri et suos incitari existimaverunt. POST TESTO Ma i nostri, dopo essersi lanciati in avanti al segnale coi giavellotti pronti a colpire e avendo visto che i pompeiani non si muovevano, ammaestrati dall esperienza e addestrati nelle precedenti battaglie, spontaneamente rallentarono la corsa e si fermarono a metà dello spazio libero, per non arrivare esausti al contatto col nemico, e, fatto passare un po di tempo e ripresa la corsa, lanciarono i dardi e prontamente sguainarono le spade, com era stato ordinato da Cesare. I pompeiani seppero fronteggiare la situazione: infatti resistettero al lancio dei dardi, sostennero l urto delle legioni, mantennero unite le file, e, dopo aver lanciato i giavellotti, posero mano alle spade. Nello stesso tempo si spinsero avanti dall ala sinistra di Pompeo, secondo l ordine ricevuto, tutti quanti i cavalieri, e si riversò l intera turba degli arcieri. La nostra cavalleria non resse all urto, ma cedendo un poco si ritirò; allora i cavalieri di Pompeo iniziarono ad incalzare più vivamente, a spiegarsi per squadroni e a circondare il nostro schieramento dal lato scoperto. Come Cesare si accorse di questa manovra, diede il segnale alla quarta linea che aveva formata con sei coorti. Esse accorsero prontamente e si gettarono con tanta forza in colonna di attacco contro i cavalieri di Pompeo che nessuno di essi resistette, ma tutti, voltando le spalle, non solo lasciarono il loro posto, ma, fuggendo precipitosamente, cercarono scampo sulle cime più alte dei monti. Dopo la rotta dei ca1. Gaio Triario era uno degli ufficiali di fiducia di Pompeo; morì nella battaglia. 33 Classe III PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico