Demostene

Repertorio degli autori Autori greci DEMOSTENE 384-322 a.C. LE OPERE PRINCIPALI Filippiche Le tre orazioni note come Filippiche furono pronunciate nel vivo del dibattito sulla linea di condotta da tenere nei confronti di Filippo II di Macedonia. Mentre una fazione capeggiata dall oratore Eschine era favorevole ad un accordo col re, Demostene cercava di sensibilizzare l opinione pubblica di fronte al pericolo costituito dalla sua politica espansionistica. Nel 351 a.C. quando Filippo si spinse minacciosamente fino in Tracia, davanti a un Atene spaventata e sconcertata Demostene pronunciò la Prima Filippica, un accorato appello ai cittadini perché aprissero gli occhi e prendessero concreti provvedimenti contro la sua avanzata. Con la Seconda, del 344 a.C., denunciò l aperta violazione da parte di Filippo degli accordi di pace e di nuovo metteva in guardia gli Ateniesi rispetto alle sue mire imperialistiche; la Terza, pronunciata tre anni dopo, chiamava a raccolta non solo gli Ateniesi, ma tutti i Greci che finora avevano assistito inerti al diffondersi travolgente della potenza di Filippo. Per la corona Si tratta di un orazione in difesa dell amico Ctesifonte, ma in realtà è un rendiconto e un apologia della propria attività politica. Ctesifonte infatti era stato portato in giudizio da Eschine, da sempre avversario politico di Demostene, per aver proposto il conferimento a Demostene della corona d oro come riconoscimento dei meriti nei confronti della patria nonostante il fallimento della sua linea politica con la sconfitta di Cheronea (338 a.C.). L accusa era di illegalità del procedimento, ma Demostene intervenne nel processo con un orazione sostanzialmente politica per difendere le sue scelte, sempre tempestive e conformi alle tradizioni di Atene. TEMI La lotta per l indipendenza Demostene difese con tutte le sue forze l indipendenza delle città greche cercando di costruire una rete di alleanze tra le pòleis e di mobilitarle contro la minaccia costituita dall imperialismo del re macedone, che egli non riconosceva come appartenente al mondo greco al punto da appellarlo lo straccione macedone e il barbaro di Pella . Atene tra la grandezza passata e l inerzia nel presente Le orazioni sono vibranti di un forte amore per la città di Atene e di un profondo attaccamento agli ideali che l hanno fatta grande nel passato; al tempo stesso non risparmia ai suoi concittadini il biasimo per il loro attuale immobilismo e la mancanza di lungimiranza che non consente loro neppure di approfittare delle situazioni propizie. 166

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico