Tacito

Repertorio degli autori Autori latini TACITO ca 55-117 d.C. LE OPERE PRINCIPALI Dialogus de oratoribus Mette in scena una discussione avvenuta intorno al 75 d.C. tra Curiazio Materno, retore e tragediografo, Marco Apro, oratore e avvocato e Vipstano Messalla, alla presenza di altri amici. Dal dibattito emerge una valutazione politica della decadenza dell eloquenza, attribuita alla riduzione degli spazi della libertas più che alla corruzione morale e all impoverimento dell educazione. Historiae L oggetto dell indagine è la storia dell impero e della dinastia flavia, dalle guerre civili del 69 d.C. alla morte di Domiziano nel 96. Restano solo i libri I-IV (anno 69) e parte del V (inizi del 70) Annales Sono dedicati alla storia dell impero negli anni della dinastia giulio claudia, dalla morte di Augusto (14 d.C.) alla morte di Nerone (68 d.C.). L opera non è pervenuta per intero. Le due opere, per quanto pubblicate separatamente, probabilmente circolarono ben presto in una edizione congiunta di 30 libri, dove gli Annales precedevano le Historiae. Il progetto iniziale annunciato nel proemio delle Historiae prevedeva una continuazione con la narrazione del principato di Nerva e Traiano; invece, portate a termine le Historiae, Tacito si rivolse indietro nel tempo, riprendendo con gli Annales il filo della narrazione dell opera di Tito Livio, che terminava con il principato di Augusto. TEMI Il principato e l impero La riflessione sul principato è il punto di interesse di tutta la produzione tacitiana. Tacito considera il principato una necessità irreversibile: è un remedium alle divisioni interne che avevano messo in crisi la res publica ed è indispensabile per salvaguardare la pace e la stabilità dell impero. La corte imperiale Una storia dell impero incentrata sul problema del potere e delle responsabilità di chi lo gestisce è in primo luogo storia degli imperatori, delle loro famiglie, dei loro collaboratori. La corte imperiale è lo spazio dove si svolge una lotta occulta e spietata per il potere; in esso operano i personaggi tacitiani più inquietanti: Seiano, Messalina, Agrippina, i liberti di Claudio e di Nerone. La classe politica L opportunismo e la paura sono gli atteggiamenti più comuni dell élite senatoria nei rapporti col principe. Ci sono però uomini che hanno saputo servire con dignità e fedeltà lo Stato, trovando una linea di condotta distante sia dall umiliante servilismo sia dalla sterile opposizione. 151

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico