3.4 Platone, Fedone / Minucio Felice, Octavius - In difesa

Palestra verso l Esame 3.4 In difesa del ragionamento Platone, Fedone Minucio Felice, Octavius PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua greca Il Fedone è un dialogo della maturità di Platone, datato tra il primo e il secondo viaggio in Sicilia (388/367 a.C.). Fedone è il nome del discepolo che racconta al pitagorico Echecrate i giorni della vita di Socrate, trascorsi in carcere in attesa dell esecuzione della condanna a morte. Nel lungo flashback la voce narrante di Fedone rievoca le ultime ore del maestro, passate a dibattere sull immortalità dell anima e a contestare la paura della morte perché con essa l anima si libera dalla prigionia del corpo. A un certo punto della discussione Cebete e Simmia, non convinti dagli argomenti di Socrate, espongono i loro dubbi. Tra i presenti si genera un senso di smarrimento, perché le obiezioni sembrano far vacillare le argomentazioni di Socrate che sul momento erano apparse inoppugnabili: «mentre prima eravamo rimasti del tutto convinti dal precedente ragionamento, ora pareva che essi ci sconvolgessero le idee e ci gettassero nel dubbio, non solo rispetto al ragionamento già fatto, ma anche rispetto a quelli che si sarebbero fatti appresso. Eravamo nel dubbio di essere giudici di nessun valore, o che la cosa in se medesima fosse tale che non se ne potesse avere alcuna certezza (88c). Socrate non lascia cadere la questione: se nel corso di un dibattito prima si è convinti di una tesi e poi del contrario, come si fa a raggiungere un giudizio di certezza? Classe V PRE TESTO Io1 mi trovavo seduto alla sua destra, presso il letto, su un basso sgabello; egli, invece, stava seduto molto più in alto di me. Ora, accarezzandomi il capo e premendomi i capelli sopra il collo infatti quando gli capitava, soleva scherzare sui miei capelli disse: «Fedone, forse tu domani ti taglierai questi bei capelli2 . «Pare, Socrate , dissi io. «No, se dai retta a me . «Perché? , chiesi io. «Ce li taglieremo oggi disse , io i miei e tu i tuoi, se ci morirà il ragionamento e se non potremo farlo rivivere. E, se io fossi te e il ragionamento mi sfuggisse, farei come gli Argivi3 il voto solenne di non lasciarmi crescere più i capelli, se prima, riprendendo la discussione e combattendo gli argomenti di Simmia e di Cebete, non riuscissi a riportare la vittoria [...] « . « ; 1. « , , « , , , « . . , , , , . . « , . 1. Fedone a parlare in prima persona e il suo interlocutore è Socrate. 2. Fedone porta i capelli lunghi, abitudine fuori dell usuale ad Atene; dicendo che l indomani se li sarebbe tagliati Socrate allude al fatto che i Greci solevano tagliarsi le chiome in segno di lutto. 3. Racconta Erodoto (Storie I, 82) che gli Argivi, perso in battaglia il territorio di Tirea (546 a.C) ad opera degli Spartani, in segno di lutto si tagliarono le chiome, giurando di non lasciarsele più ricrescere finché non l avessero ripreso. 130

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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico