Palestra per l’Esame di Stato

Palestra verso l Esame Quem enim ardorem studii censetis fuisse in Archimede, qui dum in pulvere quaedam describit attentius, ne patriam quidem captam esse senserit? Quantum Aristoxeni1 ingenium consumptum videmus in musicis? Quo studio Aristophanem putamus aetatem in litteris duxisse? Quid de Pythagora? Quid de Platone aut de Democrito loquar? A quibus propter discendi cupiditatem videmus ultimas terras esse peragratas. Quae qui non vident, nihil umquam magnum ac cognitione dignum amaverunt. Atque hoc loco, qui propter animi voluptates coli dicunt ea studia, quae dixi, non intellegunt idcirco esse ea propter se expetenda, quod nulla utilitate obiecta delectentur animi atque ipsa scientia, etiamsi incommodatura sit, gaudeant. Sed quid attinet de rebus tam apertis plura requirere? Ipsi enim quaeramus a nobis stellarum motus contemplationesque rerum caelestium eorumque omnium, quae naturae obscuritate occultantur, cognitiones quem ad modum nos moveant, et quid historia delectet, quam solemus persequi usque ad extremum, cum praetermissa repetimus, inchoata persequimur. Nec vero sum nescius esse utilitatem in historia, non modo voluptatem. POST TESTO Ma quando leggiamo con piacere le favole inventate da cui non si può trarre nessuna utilità? E quando vogliamo conoscere di coloro che hanno compiuto qualche impresa il nome, i genitori, la patria e molte altre notizie nient affatto necessarie? E perché persone di infima condizione, senza alcuna speranze di compiere imprese, perché infine degli operai trovano diletto nella storia? E specialmente possiamo vedere desiderosi di udire e leggere le gesta quelli che, sfiniti, dalla vecchiaia, son lungi da ogni speranza di compierle. Perciò è necessario rendersi conto che l attrattiva da cui siamo spinti a imparare e a conoscere sta in ciò stesso che si impara e si conosce. (trad. N. Marinone) SECONDA PARTE: confronto con un testo in lingua greca, con traduzione a fronte Aristotele inizia la Metafisica con la celebre frase , «tutti gli uomini per natura desiderano sapere e individua in questo desiderio innato e nella capacità di meraviglia l origine della filosofia. Classe V , , , , . ( ) , . . , , , , . , , . 1. Aristoxeni: Aristòsseno di Taranto (IV secolo a.C), pitagorico e poi scolaro di Aristotele; sviluppò nella scuola peripatetica le sue attitudini alla ricerca naturalistica e matematica; è il massimo teorico greco di ritmica e di musica. 122

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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico