3. Prove di lingua e cultura latina e lingua e cultura greca

Classe V 3. Prove di lingua e cultura latina e lingua e cultura greca 3. Prove di lingua e cultura latina e lingua e cultura greca 3.1 La conoscenza ha in sé la sua attrattiva Cicerone, De finibus bonorum ac malorum Aristotele, Metafisica PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina PRE TESTO Quindi è così grande l amore della conoscenza e del sapere innato in noi che la natura umana vi si sente portata, e nessuno ne può dubitare, senza l attrattiva di alcun profitto. Non vediamo come i fanciulli neppur con le percosse si possono distogliere dall osservazione e dall attento esame di ogni cosa? come quando ne sono scacciati vi ritornano di corsa? come gioiscono di sapere qualche cosa? come esultano di poterla narrare ad altri? come i cortei, i giochi pubblici e simili spettacoli li tengono fermi e per essi sopportano perfino la fame e la sete? Ma come! Non vediamo che chi si diletta degli studi e delle arti non tiene conto né della salute né degli interessi familiari e tutto sopporta, preso dalla conoscenza e dal sapere, e trova un compenso delle gravissime preoccupazioni e travagli nel piacere che coglie dall imparare? Cosicché a mio parere Omero vide qualcosa di simile nella favola da lui immaginata sul canto delle Sirene. Ed infatti risulta che esse solevano richiamare i naviganti non per la dolcezza della voce o per qualche nuova e diversa maniera di cantare, ma perché dichiaravano di sapere molte cose, tanto che gli uomini rimanevano attaccati ai loro scogli per desiderio di imparare. Questo è l invito che esse fanno ad Ulisse (ho tradotto, oltre ad altre parti di Omero, proprio questo passo): O gloria degli Argivi, perché non devii dalla rotta, o Ulisse / per poter udendo conoscere i nostri canti? / Nessuno mai navigò queste onde azzurre / senza prima fermarsi, preso dalla dolcezza delle melodie, / e poi, saziato nell avido cuore dai variati canti, / correndo sull acque giungere più dotto ai patri lidi. / Noi sappiamo la grave contesa di guerra e la sconfitta / che la Grecia a Troia inflisse per volere divino, / e tutti gli eventi del vasto mondo. Omero s avvide che il mito non poteva ottenere approvazione, se un sì grand uomo fosse stato trattenuto irretito da canzoncine; promettono il sapere, e non era strano che per uno desideroso di sapienza esso fosse più caro della patria. Ed invero, il desiderio di sapere ogni cosa, di qualunque genere sia, è proprio delle persone curiose; ma il sentirsi attratto al desiderio del sapere dalla contemplazione dei fenomeni più importanti è da ritenersi proprio degli uomini sommi. 121 Classe V Nei cinque libri del De finibus bonorum ac malorum, composto intorno all anno 45 a.C. sono riportate tre conversazioni alla presenza di Cicerone. Il terzo dialogo, contenuto nel libro V, si svolge ad Atene: dopo aver assistito a una lezione di Antioco, Cicerone, il fratello Quinto, Attico e altri due amici fanno una lunga passeggiata fino all Accademia, discutendo di quanto hanno ascoltato. Uno dei punti di riflessione è l amore per la conoscenza che è innato nella natura umana.

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico