Palestra per l’Esame di Stato

La prova ministeriale Per esempio All inizio del Fedone, il dialogo che racconta le ultime ore di Socrate, il discepolo Fedone rievoca l atmosfera che si era venuta a creare intorno a quell uomo chiuso in carcere in attesa dell esecuzione della condanna. Egli comincia così il suo racconto: . Per arrivare a tradurre Provai una impressione stranissima dentro di me, standogli vicino bisogna misurarsi con i molti valori (polisemia) dell aggettivo , che indica qualcosa che suscita ammirazione per i suoi pregi ( meraviglioso ), oppure per la singolarita , quindi strano , fuori dall ordinario , fino ad assurdo . Una lettura più ampia del passo può consentire di capire che Fedone tenta di descrivere un esperienza fuori dal comune per lo strano miscuglio di emozioni che aveva provato chi era presente: il gusto del discorrere filosofico, la commossa ammirazione per la serenita del maestro e il dolore inconsolabile per la ferita del distacco: «Per questo io non provavo dentro di me alcun senso di compassione, come sarebbe sembrato naturale, assistendo a un evento tanto luttuoso; e neanche provavo piacere, malgrado discorressimo di filosofia, come eravamo soliti fare [ ] ma c era in me un sentimento nuovo, come uno strano miscuglio fatto di piacere e dolore, al pensiero che, fra poco, egli avrebbe dovuto morire; e tutti noi presenti eravamo all incirca nel medesimo stato d animo e ora piangevamo (Platone, Fedone, 59a, trad. G. Reale). Ma per approfondire la comprensione bisogna andare oltre il testo e cercare di approssimarsi all intenzione comunicativa dell autore. Perché Platone insiste sulla stranezza? Cos è questa stranezza? Sappiamo che il Socrate di Platone è una figura idealizzata; di questo Socrate un tratto caratterizzante è l essere fuori dal comune, la sua atopìa: , «Che strano tipo sei, Socrate! , esclama Callicle nel Gorgia (494d). In questa esclamazione si riflette l impressione di eccezionalita a cui non si potevano sottrarre i suoi interlocutori, nemici o amici. Platone, dunque, facendo iniziare il racconto di Fedone con l espressione sintetica non intende mostrare solo la straordinarieta di una circostanza estrema, ma allude allo sconcerto che sempre si generava intorno a quell individuo paradossale. Si tratta dunque di un tòpos preciso, l atopìa, che risponde a un intenzione di fondo dell autore: la caratterizzazione del Filosofo come uomo fuori dall ordinario. Cogliere l implicito Il dettagliarsi dell obiettivo della comprensione chiede di scavare sempre più a fondo, per far emergere anche ciò che è implicito. Si richiede di andare oltre ciò che è esplicitato dalle parole per recuperare l implicito attraverso la conoscenza del «patrimonio della civilta classica e mediante inferenze (mosse della ragione: intuizioni, deduzioni, generalizzazioni), fino a intercettare la stessa intenzione comunicativa dell autore. Cogliere l implicito è certamente un operazione rischiosa, ma è la condizione per un interpretazione più piena. In fondo si tratta di quella tensione a capire l altro che è richiesta in ogni scambio comunicativo, anche tra chi usa la stessa lingua, quando non ci si accontenta di un ascolto superficiale: un intesa felice è sempre il risultato di un impegno per capire. il giusto modo di leggere un libro è sempre vedere cosa accade, ma in un buon romanzo accade sempre di più di quanto riusciamo a cogliere sul momento, accade più di quanto salta all occhio. Da quanto vede, la mente viene ricondotta ai significati più profondi, che i simboli del libro suggeriscono naturalmente. (Flannery O Connor, Nel territorio del diavolo Sul mistero di scrivere, Minimum fax, Roma 2003) 12

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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico