Palestra per l’Esame di Stato

Palestra verso l Esame aveva osato abbandonare le insegne o, dopo essere stato respinto, il proprio posto; in pace esercitavano il potere più con i benefici che con il terrore; ricevuta un offesa, preferivano perdonare piuttosto che vendicarsi. Ma come, con operosità e con giustizia, lo Stato crebbe, grandi re furono domati in guerra, genti barbare e popoli potenti sottomessi con la forza, Cartagine, rivale della potenza romana, totalmente sradicata, quando tutte le terre e mari si aprirono, la fortuna cominciò a infierire e a sconvolgere ogni cosa. Per uomini che avevano saputo tollerare fatiche, pericoli, eventi aspri incerti, il riposo e le ricchezze, beni in altre circostanze desiderabili, costituirono un peso e una sventura. Crebbe la cupidigia, prima di denaro, poi di potere; alimento per così dire di ogni male. Poiché l avidità sovvertì la lealtà, la rettitudine e ogni altra virtù; in cambio educò all arroganza, alla crudeltà, a trascurare gli dèi, a considerare tutto in vendita. L ambizione forzò molti mortali a esser falsi, ad avere altro sulle labbra, altro nel cuore, a stimare gli amici e i nemici non dal merito ma dal tornaconto, ad apparire buoni nell aspetto più che nell animo. Tali cose dapprima crebbero poco a poco, talvolta erano punite; dopo, come il contagio dilagò simile a una pestilenza, la città fu sconvolta, il governo da giusto e onesto si fece crudele e intollerabile. (Sallustio, Bellum Catilinae, 9-10; trad. G. Pontiggia) TERZA PARTE: tre quesiti, a risposta aperta, relativi alla comprensione e interpretazione dei brani, all analisi linguistica, stilistica e retorica, all approfondimento e alla riflessione personale Classe IV 1) Comprensione/interpretazione Qual è la causa del sovvertimento di valori nelle città greche secondo Tucidide e quale a Roma secondo Sallustio? 2) Analisi linguistica e/o stilistica ai fini dell interpretazione I due passi sono costruiti per antitesi: ricerca le espressioni che gli autori mettono in contrapposizione, trascrivile e rifletti sui punti di convergenza tra le due analisi. 3) Approfondimento e riflessioni personali Cinzia Bearzot in un articolo del 2011 individua un nesso tra le lacerazioni generate dalla guerra civile secondo Tucidide e le lacerazioni della nostra società: leggi il brano proposto; quindi scrivi un tuo commento, riflettendo sul rovesciamento dei valori che i due testi antichi mostrano e discutendo (pro o contro) l analogia col presente che la Lavoriamo insieme Dal passato al presente, p. 60). studiosa sostiene ( «Uno dei problemi della nostra società è il fatto che non vi sono più valori condivisi. [ ]. Un drammatico esempio della consapevolezza che gli antichi ebbero di questo problema è offerto da Tucidide (III, 82-83) a proposito della guerra civile scoppiata nell isola di Corcira (attuale Corfù) nel 427 a.C. [ ]. Tucidide la considera, prima di tutto, la conseguenza dello stato di guerra generale fra Atene e Sparta in cui versa la Grecia, che favorisce, da parte delle fazioni interne, l appello allo straniero: la guerra, egli scrive, è maestra violenta ( ), che scatena la rabbia popolare e snatura il rapporto di solidarietà che dovrebbe unire i cittadini. Ma forse più interessanti sono i rilievi dello storico sul tema del rovesciamento dei valori che la degenerazione dello scontro politico porta con sé. L usuale valore delle parole, dice Tucidide, in queste situazioni muta a seconda della valutazione soggettiva. Ciò che cambia non è tanto il significato delle parole, quanto il giudizio di valore annesso alle azioni che le parole individuano; non è più chiaro per tutti ciò che è giusto o sbagliato; vengono dunque meno i valori comuni unanimemente riconosciuti . (C. Bearzot, La guerra è maestro di violenza , su «Avvenire , 3/11/2011) 100

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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico