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CANTO XV Inferno Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI La sodomia Nel canto XV Dante e Virgilio incontrano i sodomiti, che la morale cristiana medievale considera violenti contro natura in quanto sovvertono le leggi naturali non dirigendo il desiderio sessuale verso la procreazione. Il peccato di sodomia è dunque l omosessualità, che, tollerata nel mondo grecoromano, è invece considerata peccato dalla cultura giudaico-cristiana della quale Dante è figlio. Il tema dell educazione Il tema centrale del canto, veicolato dall incontro di Dante con il suo primo maestro il letterato e uomo politico fiorentino Brunetto Latini , è l educazione. Per Dante l insegnamento è in primo luogo consegna all allievo, da parte del maestro, di una serie di nozioni di grammatica, retorica, filosofia: Brunetto doveva aver insegnato a Dante il latino e il francese, lingua nella quale aveva scritto la sua enciclopedia, il Tresor. Ma è anche molto di più: l insegnamento forma l identità personale del discepolo, ne plasma il carattere e la personalità. Nel caso di Brunetto ciò avviene secondo una forte concezione etica e morale dell esistenza, e infatti, sebbene Dante sia ormai adulto, Brunetto continua a guidarlo, ammonendolo di non macchiarsi dei vizi nefandi dei suoi concittadini. L insegnamento, infine, è per Dante missione civile, conoscenza che si traduce in azione, acquisizione di capacità da mettere a frutto per il bene della comunità attraverso l attività intellettuale e politica: Brunetto ha infatti insegnato a Dante come l uom s etterna, cioè come l azione virtuosa nel mondo permetta di guadagnare l ammirazione e la gratitudine degli uomini anche dopo la morte. Il contrasto tra meriti e colpa Nonostante i suoi meriti, tuttavia, Brunetto Latini si trova all Inferno. Perché questa scelta? Il punto è che la dannazione serve a Dante-autore per ribadire un concetto già incontrato più volte lungo il viaggio oltremondano di Dante-personaggio: ossia che i più nobili valori terreni, sebbene lodevoli, non garantiscono la salvezza dell anima. Cavalcante fu un buon padre, Farinata fu un grande politico, Brunetto fu un eccellente maestro; eppure, tutti e tre sono condannati all Inferno perché non hanno subordinato i valori terreni a una concezione religiosa della vita. LE SCELTE STILISTICHE Tre registri espressivi Il canto è in gran parte occupato dal dialogo tra Dante e Brunetto Latini. Entrambi sono letterati, e dunque capaci di esprimersi in una lingua colta e raffinata, ma sono anche e soprattutto legati da un profondissimo affetto e dalla stima reciproca, resi evidenti dalle scelte stilistiche. Alle diverse fasi del dialogo corrispondono diversi registri stilistici. Un tono alto e solenne si riscontra appieno solo quando Brunetto invita Dante a seguire le sue inclinazioni per ottenere la gloria (impiegando Frontespizio del Tresor di Brunetto Latini, edizione del 1528. L affetto tra allievo e maestro La propria vicenda biografica permette dunque a Dante di delineare questa altissima concezione dell insegnamento. Nel farlo, emerge chiaramente anche un idea del rapporto maestro-allievo come una sorta di secondo rapporto padre-figlio: la didattica è una forma di paternità spirituale che completa quella naturale. Tutto il dialogo tra maestro e allievo è ispirato al reciproco affetto, che culmina nell affermazione di Dante sulla cara e buona imagine paterna di Brunetto, rimasta nel suo cuore come un prezioso patrimonio interiore di valori. 91

Antologia della Divina Commedia
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