Nella Commedia... e oltre

NELLA COMMEDIA... DALLA STORIA ALLA COMMEDIA E OLTRE Cerchi e Donati Negli anni in cui Dante vive a Firenze, la situazione di conflittualità politica della città degenera a causa della rivalità tra due potenti famiglie, i Cerchi e i Donati, intorno alle quali finiscono con il dividersi quasi tutti i cittadini più influenti e il popolo stesso; perfino, scrive il cronista Dino Compagni, «i religiosi non si poterono difendere che con l animo non si dessero alle dette parti, chi a una chi a un altra . Più potente e ben vista dal popolo è la famiglia dei Cerchi, di parte bianca, che, originaria del contado, aveva accumulato grandi ricchezze con gli affari finanziari e con i commerci; ma il suo capo, Vieri, è timoroso e poco carismatico. Di antica nobiltà, meno forte dal punto di vista economico, ma audace e violenta, è la famiglia dei Donati, di parte nera; essa è guidata da quel Corso che a Compagni sembra somigliante a «Catellina [Catilina] romano, ma più crudele di lui [ ], con l animo sempre intento a mal fare, col quale molti masnadieri si raunavano, e gran séguito avea . Dopo la morte di Tessa Ubertini, imparentata con i Cerchi ma moglie di Corso Donati (si disse anche che fosse stato lui ad avvelenarla), l inimicizia tra le due famiglie si inasprisce ulteriormente. Il 16 dicembre 1296, i Donati e i Cerchi sono seduti per terra gli uni di fronte agli altri, come era usanza, a una veglia funebre: quando uno di loro si alza per una ragione banale, gli altri, temendo di venire aggrediti, scattano in piedi tutti insieme mettendo mano alle spade. In un altra circostanza Guido Cavalcanti, che parteggia per i Cerchi ed è da poco uscito indenne da un agguato da parte dei Donati, tenta di uccidere Corso con un dardo, ma fallisce la mira ed è costretto alla fuga. ancora più grave, nel 1300, l aggressione da parte dei Donati a una brigata dei Cerchi, che assistono alle danze in piazza Santa Trinita, la sera del calendimaggio (il 1° maggio, data dell antica festa della primavera): questa volta a uno dei Cerchi viene tagliato il naso per sfregio (barbarie non insolita a quei tempi). Corso Donati viene assalito da Guido Cavalcanti, miniatura, XIV secolo. IN PRIMO PIANO Cerbero dagli antichi egizi a oggi Gli studiosi delle antiche religioni del Mediterraneo ipotizzano che all origine del mito greco relativo al mostro infernale Cerbero ci sia il dio egizio Anubi. Rappresentato come un uomo-sciacallo, Anubi, nelle più antiche raffigurazioni, aveva un tempo la testa o addirittura l intero corpo di un cane; era la divinità che presiedeva all imbalsamazione dei defunti e che proteggeva le necropoli, oltre a essere il giudice che pesava il cuore dei morti per vedere se erano stati giusti e potevano essere ammessi nel regno dell Oltretomba oppure se dovessero essere dannati. I Greci dipingono Cerbero come un cane a tre teste con i serpenti a formargli il crine. Cerbero è uno dei mostri rimasti nella memoria collettiva dell umanità come dimostra il fatto che compare ancora nella produzione fantasy novecentesca destinata al grande pubblico, come nella saga di Harry Potter. Anubi mentre pesa il cuore di un defunto, papiro. Cerbero a tre teste, particolare di un vaso di epoca etrusca. 61

Antologia della Divina Commedia
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