Antologia della Divina Commedia

CANTO VI Inferno 45 E io a lui: «L angoscia che tu hai forse ti tira fuor de la mia mente, sì che non par ch i ti vedessi mai. [43-45] E io a lui: «La tua sofferenza (L angoscia che tu hai) forse ti allontana (tira fuori) dalla mia memoria (mente), tanto (sì) che non mi pare di averti mai visto. 48 Ma dimmi chi tu se che n sì dolente loco se messo, e hai sì fatta pena, che, s altra è maggio, nulla è sì spiacente . [46-48] Ma dimmi chi sei tu, che sei posto (messo) in un luogo così doloroso (dolente) e ti è inflitta (hai) una pena tale (sì fatta) che, se altre sono maggiori, nessuna è così sgradevole (spiacente) . 51 Ed elli a me: «La tua città, ch è piena d invidia sì che già trabocca il sacco, seco mi tenne in la vita serena. [49-51] E lui a me: «La tua città, che è piena di odio (invidia), tanto che ormai fuoriesce dal sacco, mi tenne presso di sé (seco) nella vita illuminata dal Sole (serena) [quando ero vivo]. 54 Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: per la dannosa colpa de la gola, come tu vedi, a la pioggia mi fiacco. [52-54] Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: per il peccato (colpa) di gola, che è causa di dannazione (dannosa), come tu vedi, mi piego (mi fiacco) sotto la pioggia. 57 E io anima trista non son sola, ché tutte queste a simil pena stanno per simil colpa . E più non fé parola. [55-57] E io, anima peccatrice (trista), non sono sola, giacché tutte queste [altre] sono sottoposte (stanno) a una pena simile a causa di una colpa simile . E non parlò più (non fé parola). CIACCO personaggi Il personaggio centrale del canto VI dell Inferno è sostanzialmente anonimo. Egli dichiara, nel presentarsi, di aver vissuto a Firenze e di appartenere a una delle generazioni precedenti a quella di Dante, che fecero comunque in tempo a veder nascere il poeta. Egli afferma anche: Voi cittadini mi chiamaste Ciacco (v. 52); è dunque probabile che Ciacco non fosse un nome proprio ma un soprannome, forse legato alla nota voracità del personaggio. «Uomo ghiottissimo è per esempio definito il Ciacco protagonista di una novella del Decameron di Boccaccio (IX, 8). Tuttavia, solo dopo la diffusione del poema dantesco, alcuni degli antichi commentatori affermarono che nel toscano del tempo la parola ciacco significava porco (anche nell accezione di colui che trangugia di tutto ), e quindi non è assolutamente certo che Dante attribuisse questo significato al nome, che potrebbe invece essere semplicemente il diminutivo di Iacopo o Giacomo. 49. La tua città: Firenze. 50. invidia: il termine indica l odio e l ostilità che contraddistinguevano la lotta politica fiorentina in quegli anni. 50. trabocca il sacco: il personaggio che compare sulla scena parla con un linguaggio solenne ed elegante ma, al tempo stesso, non privo di elementi colloquiali e popolareggianti. Per dire Io fui fiorentino come sei tu utilizza una formula articolata e complessa ( La tua città mi tenne presso di sé durante Alcuni degli antichi commenti alla Commedia riportano che Ciacco era un personaggio importante della vita sociale della Firenze del Duecento e che, sebbene non fosse né un nobile né un politico, era spesso ospite dei signori della città. Questo spiegherebbe da un lato la sua fama di goloso presente a tutti i succulenti banchetti delle ricche dimore cittadine; dall altro giustificherebbe il fatto che Dante attribuisca a lui la prima delle profezie riguardanti Firenze. Ciacco rivela infatti a Dante-personaggio la degenerazione dello scontro tra le fazioni dei Cerchi e dei Donati, mostrando una conoscenza della situazione politica fiorentina che potrebbe aver acquisito stando a contatto con gli ambienti del potere cittadino. Ma si tratta soltanto di ipotesi; l unica certezza relativa al personaggio Ciacco è la sua funzione narrativa e morale: rappresentare l essere umano che si degrada fino alla bestialità e che confonde il senso della vita con il gusto del cibo. la vita alla luce del Sole ); tuttavia, per affermare che l odio che ha inquinato la vita di Firenze ha ormai superato la misura e sta per distruggere la vita civile della città, usa un espressione quotidiana e proverbiale, la metafora* del sacco (la città) che trabocca facendo fuoriuscire l odio che si trova all interno. 51. serena: il termine indica la vita terrena, che è serena in contrapposizione alla sofferenza del regno infernale; ma può anche indicare, più semplicemente, il fatto che la vita nel mondo dei vivi è illuminata dal Sole, al contrario dell Inferno, dominato dal buio (in parafrasi* si è privilegiata questa seconda accezione). 52. Ciacco: le uniche informazioni relative a questo personaggio dantesco ( Personaggi) provengono dai commenti al poema scritti durante il XIV secolo, ma non è possibile stabilire se gli antichi chiosatori disponessero di informazioni esterne al poema stesso o se invece le loro fossero soltanto ipotesi presentate come vere. 57

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