Antologia della Divina Commedia

Divina CommeDia Ma possiamo esitare in tale scelta? Non è evidente che Virgilio non può sempre parlare e non parla o agisce sempre come Ragione, con iniziale maiuscola, e che voler fargli fare questo significa cercare di riscrivere il poema secondo una concezione dell allegoria che il poema non reca affatto? Se, allora, l allegoria della Divina Commedia è l allegoria dei teologi, se è un allegoria di «questo e quello , se la sua allegoria può essere veduta in termini di un primo senso che è in verbis e di un altro senso che è in facto, quale è il principale disegno della sua struttura allegorica? Per definirlo nel modo più semplice e breve possibile, il viaggio di un uomo verso Dio attraverso tre regni del mondo al di là di questa vita è quanto viene reso col senso letterale. Esso allude all evento. L evento è quel viaggio verso Dio attraverso il mondo dell aldilà, «Littera gesta docet . Le parole del poema hanno il loro primo senso nel fatto che significano quell evento, appunto come il versetto dei Salmi ebbe il suo primo senso nel significare l evento storico dell Esodo. E allora, proprio come l evento dell Esodo, essendo stato operato da Dio, può a sua volta esprimere un senso, cioè la nostra Redenzione per mezzo di Cristo, così, nell evento di questo viaggio attraverso il mondo dell aldilà (un evento che, come lo vede il poema, è anche operato da Dio) vediamo il riflesso di altri sensi. Questi, nel poema, sono i vari riflessi del viaggio dell uomo verso il suo fine proprio, non nella vita dopo la morte, ma qui in questa vita, come quel viaggio fu concepito possibile al tempo di Dante: e non solo al tempo di Dante. La principale allegoria della Divina Commedia è perciò un allegoria di azione, di evento, di un evento dato per mezzo di parole, il quale a sua volta riflette (in facto) un altro evento. Entrambi sono viaggi verso Dio. Charles S. Singleton, Studi su Dante. Introduzione alla Divina Commedia, trad. di G. Vallese, Scalabrini, Napoli 1961 Realt e figura nella Divina Commedia di Erich Auerbach Nel brano che presentiamo, tratto da Mimesis, l autore chiarisce il senso della sua lettura figurale della Divina Commedia. Tale interpretazione stabilisce tra due fatti o persone un nesso per cui l uno non significa soltanto sé stesso, ma anche l altro, e l altro comprende e adempie il primo: ambedue superati nel tempo, ma presenti nel tempo. La Commedia è fondata su una prospettiva di racconto da cui la vita umana, i personaggi, le situazioni appaiono umbra futurorum ( ombra di cose future ), figura di un assoluto, di un eterno che li compie realizzandoli nella loro piena storicità. Così la libertà storica per cui Catone morì è una prefigurazione della libertà cristiana; così il Virgilio storico, cantore della pace universale, è figura della perfezione a cui può giungere la ragione umana. Questa chiave di lettura è una delle più rilevanti intuizioni della critica dantesca del Novecento, perché essa permette di vedere in concreto la concezione del mondo di Dante e del Medioevo cristiano, conferendo all analisi letteraria una profonda capacità di penetrazione dei testi. Dante ha [ ] portato nel suo aldilà la storicità terrena; i suoi morti sono, sì, sottratti all attualità terrena e ai suoi mutamenti, ma il ricordo e l acutissima partecipazione li commuove ancor tanto che ne è piena tutta la regione ultraterrena. Questo avviene me- 352

Antologia della Divina Commedia
Antologia della Divina Commedia