Antologia della Divina Commedia

CANTO III Inferno 120 Così sen vanno su per l onda bruna, e avanti che sien di là discese, anche di qua nuova schiera s auna. [118-120] Così [le anime] se ne vanno sull onda scura, e prima che siano discese di là [sull altra riva] di nuovo (anche) di qua si raduna (s auna) una nuova schiera [di anime]. 123 «Figliuol mio , disse l maestro cortese, «quelli che muoion ne l ira di Dio tutti convegnon qui d ogne paese; [121-123] «Figlio mio , disse il gentile (cortese) maestro, «quelli che muoiono nell ira di Dio si riuniscono (convegnon) tutti qui da ogni paese; 126 e pronti sono a trapassar lo rio, ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio. [124-126] e sono desiderosi (pronti) di attraversare (trapassar) il fiume (rio), perché la giustizia divina li spinge (sprona), cosicché la paura (tema) si trasforma (si volve) in desiderio (disio). 129 Quinci non passa mai anima buona; e però, se Caron di te si lagna, ben puoi sapere omai che l suo dir suona . [127-129] Da qui (Quinci) non passa mai un anima buona; e perciò (però) se Caronte si lamenta per la tua presenza (di te), puoi ormai (omai) comprendere che cosa significhino (suona) le sue parole (il suo dir) . 132 Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento la mente di sudore ancor mi bagna. [130-132] Finito questo [discorso], la buia terra (campagna) tremò così violentemente che il ricordo (la mente) dello spavento ancora mi fa sudare (di sudore ancor mi bagna). 135 La terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; [133-135] La terra bagnata di lacrime (lagrimosa) generò (diede) un vento che fece balenare (balenò) una luce rossa (vermiglia), la quale sopraffece (vinse) tutti i miei sensi (sentimenti) [mi fece perdere i sensi]; 136 e caddi come l uom cui sonno piglia. [136] e caddi come l uomo a cui prende sonno. CARONTE personaggi Caronte è il traghettatore delle anime destinate all Inferno, che egli conduce da una riva all altra del fiume Acheronte. Dante lo raffigura come un vecchio dalla folta barba bianca, gli occhi cerchiati di rosso, i modi severi e sbrigativi. Tale descrizione deriva dal racconto che di questo personaggio offre Virgilio nell Eneide, quando, nel Libro VI, narra della discesa di Enea negli Inferi e, ai versi 298-304, presenta appunto Caronte. Secondo l antica religione greco-romana, Charon era un dio del regno dell Ade. Per Dante, invece, gli antichi dèi pagani falsi e bugiardi, come li definisce Virgilio nel canto I altro non erano che demoni 122. quelli che ... ira di Dio: coloro che hanno fatto adirare Dio, cioè i peccatori. 133. La terra ... vento: secondo la scienza medievale i terremoti erano causati da venti interni alla Terra (qui definita lagrimosa perché piena delle lacrime dei dannati). Nel momento in cui Dante passa l Acheronte, venuti sulla Terra a ingannare gli uomini, un idea che il poeta aveva appreso leggendo gli scritti dei primi grandi teologi cristiani, i cosiddetti Padri della Chiesa, che avevano predicato il Vangelo quando la religione pagana era ancora assai diffusa e avevano giustificato in questo modo l esistenza degli dèi antichi. Nell interpretazione di Dante, dopo la venuta di Cristo e la definitiva organizzazione del regno ultramondano, i demoni anche quelli che un tempo si erano fatti conoscere sulla Terra come dèi diventano i carcerieri dei dannati. Alcuni di loro hanno ruoli particolari nel gigantesco carcere che è l Inferno, ricoprendo la funzione di guardiani di un cerchio. e quindi simbolicamente muore, si ripete il terremoto che scosse la Terra al momento della morte di Cristo: questo perché il poeta rappresenta l anima umana che per giungere alla salvezza ripercorre il cammino di espiazione reso possibile dal sacrificio di Cristo, cui appunto allude il ripetersi del si- sma. Il successivo lampo abbaglia e stordisce Dante, che perde i sensi e sviene. Egli si sveglierà per un tuono (come si racconta nel canto IV) sull altra riva dell Acheronte senza sapere come abbia fatto a passarlo, dal momento che, essendo ancora vivo, non era stato ammesso sulla barca di Caronte. 35

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