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Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI Le simmetrie delle lodi incrociate Il tema centrale del canto XII è la lode di san Domenico, che fa da contrappunto a quella di san Francesco nel canto precedente. Sono evidenti gli elementi che si corrispondono: l espediente dell elogio incrociato, per cui un domenicano (san Tommaso) esalta san Francesco e un francescano (san Bonaventura) san Domenico; la premessa che sottolinea il carattere provvidenziale della missione dei due uomini; l ampia presentazione dei luoghi d origine dei due, che delinea una vera e propria geografia sacra ; la provenienza dai due estremi geografici del mondo, Oriente e Occidente; le caratteristiche di Eden in terra dei paesi natii Caleruega è detta fortunata e il pendio del Subasio, colle eletto, è definito fertil e poi la narrazione dei momenti salienti della biografia dei santi, seguita in entrambi i casi dalla lode dell altro patriarca (san Francesco in questo canto) e dal biasimo verso i suoi discepoli corrotti. e le differenze Nonostante le numerose coincidenze, anche a un lettore inesperto le scene della vita di san Domenico presentate nel canto XII appaiono meno incisive di quelle dell altro campione della fede; più che il tono epico che caratterizza il canto XI, prevale qui un intonazione fiabesca, derivante da scelte sia tematiche (sogni, profezie, etimologie, parabole), sia stilistiche (linguaggio metaforico evocante l umile realtà del lavoro della terra). Secondo alcuni studiosi, queste caratteristiche inseriscono il canto di san Domenico nel filone della letteratura agiografica (cioè relativa alla vita dei santi) di gusto popolare piuttosto che in quello dell alta poesia. Il fascino dell ideale di povertà La minore aderenza ai fatti storici si potrebbe giustificare con la scarsa disponibilità di fonti riguardo alla vita di san Domenico: in effetti, nel caso di Francesco, Dante disponeva di materiale biografico molto più abbondante. Nonostante ciò, il poeta sembra ripercorrere con maggiore trasporto la vita e le opere del santo di Assisi di quanto non accada con il sapiente teologo Domenico. A questo proposito, è utile osservare che nel canto XII ampio spazio è concesso, più che nell XI, alla polemica contro la sete di potere e ricchezze degli ecclesiastici (vv. 112-126, ma allusioni a questo tema sono evidenti anche ai vv. 87-90) e contro le discordie interne all ordine francescano tra spirituali, orientati a un interpretazione eccessivamente rigorosa della Regola, e conventuali, sostenitori di un interpretazione più blanda della stessa. La maggiore attenzione, da parte di Dante, alla degenerazione dell ordine francescano è da ricercarsi probabilmente nel particolare fascino esercitato sul poeta dall ideale pauperistico di restaurazione della pura Chiesa delle origini propugnato dal frate di Assisi e anche nelle vicende politiche dell epoca, che vedevano protagonista Matteo d Acquasparta, generale dell Ordine francescano e capo della schiera dei frati conventuali coinvolti nelle discordie tra guelfi bianchi e neri. LE SCELTE STILISTICHE Uno stile artificioso Nelle terzine del canto XII si susseguono numerosi artifici retorici: similitudini* mitologiche (Giunone e Iride, vv. 12-15), echi bibli- Beato Angelico, San Domenico in preghiera, particolare da Cristo deriso, XV secolo. 312

Antologia della Divina Commedia
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