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Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI Canti XI e XII: due canti in simmetria Il tema centrale del canto XI è la lode del patriarca dei francescani da parte del domenicano Tommaso d Aquino, in perfetta simmetria con quella che, nel canto XII, il francescano san Bonaventura pronuncerà per elogiare il patriarca dei domenicani. Già dalle parole di san Tommaso si capisce che l opera di san Francesco e san Domenico, seppur orientata in direzioni diverse (L un fu tutto serafico in ardore; / l altro per sap enza in terra fue / di cherubica luce uno splendore, vv. 37-39), è parimenti meritevole e complementare; per questo, seguendo l uso delle lodi incrociate, diffuso al tempo, il frate domenicano afferma che la celebrazione di uno vale anche per l altro (vv. 40-42). Anche la deplorazione della decadenza dei due ordini al tempo di Dante si presenta in modo simmetrico subito dopo ciascun elogio: il canto XI termina con un amara constatazione, nelle parole di san Tommaso, della povertà spirituale del proprio ordine (vv. 124-139); similmente nel canto XII la biografia esemplare di san Domenico è seguita dal biasimo espresso da san Bonaventura per i frati minori corrotti e divisi (vv. 112-126). Oltre a ciò, se si osservano le numerose coincidenze strutturali fra le due biografie (luogo di nascita, nascita, azione riformatrice), è facile dedurre che questi due canti furono, sin dall inizio, concepiti insieme. Le fonti di Dante La ricostruzione della biografia di Francesco operata dal poeta si basa probabilmente sulle Leggende francescane, testimonianze molto antiche sulla biografia del santo, e sulle profezie del monaco cistercense Gioacchino da Fiore (fine XII secolo) che aveva diffuso fra i contemporanei la convinzione di un prossimo rinnovamento della Chiesa grazie alla venuta di due uomini da due parti diverse del mondo. La biografia di Francesco può essere suddivisa in otto sequenze: 1. versi 43-54: le coordinate geografiche che indicano il luogo di nascita del santo; 2. versi 55-75: le nozze con la Povertà; 300 3. versi 76-87: i primi seguaci; 4. versi 88-93: prima approvazione orale della Regola, concessa da papa Innocenzo III; 5. versi 94-99: seconda approvazione della Regola, da parte di Onorio III; 6. versi 100-105: missione di Francesco in Oriente per convertire il sultano e il suo popolo: rinuncia e ritorno in patria; 7. versi 106-108: definitiva approvazione della Regola sull eremo di La Verna, attraverso il marchio delle stimmate; 8. versi 109-117: morte del santo e sepoltura nella nuda terra. Francesco cavaliere della fede Dai versi di Dante non emerge però tanto l immagine di uomo umilissimo e pervaso da spiritualità, ma prevale quella di un santo-cavaliere , un principe determinato ed energico che disprezza il denaro, sfida il padre, compie una personale crociata in Oriente per l affermazione e la diffusione della propria Regola, rimane fino alla morte fedele a donna Povertà. L azione religiosa di Francesco, e ancor più quella di Domenico nel canto successivo, sono quindi descritte come un cammino sostenuto da un tenace spirito di comando, come dimostrano diversi vocaboli (guerra, v. 58, regalmente, v. 91; comandò, v. 114; volle, vv. 116, 117). Questa rappresentazione in chiave cortese di Francesco fa perseguire a Dante un duplice scopo: esaltare i valori del Cristianesimo delle origini e al contempo denunciare quelli di una civiltà in dissoluzione, quella aristocratico-cavalleresca, che il poeta ammirava e rimpiangeva. Francesco presenta così i tratti della figura di un campione della fede, un eroe che si identifica con Cristo. Egli infatti è un sole (v. 50) per le genti, poiché come Cristo nasce a Oriente; sposa la Povertà al pari del Redentore, che da questa è seguito fin sopra la croce; infine, riceve le stimmate sul proprio corpo diventando a tutti gli effetti un secondo Cristo . così tracciata una linea che unisce la Chiesa del passato, fedele all esempio del suo Beato Angelico, San Francesco, particolare da una predella, 1429 .

Antologia della Divina Commedia
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