Antologia della Divina Commedia

CANTO XI Paradiso 120 Pensa oramai qual fu colui che degno collega fu a mantener la barca di Pietro in alto mar per dritto segno; [118-120] Considera (Pensa) a questo punto (oramai) che uomo (qual ) fu colui che fu degno collega nel mantenere la barca di Pietro in mare aperto (alto) per la giusta (dritto) direzione (segno); 123 e questo fu il nostro patr arca; per che qual segue lui, com el comanda, discerner puoi che buone merce carca. [121-123] e questo fu il nostro fondatore (patr arca); per la qual cosa (per che) chi (qual ) lo (lui ) segue, nella maniera in cui (com ) egli (el ) comanda, puoi comprendere (discerner) che carica (carca) buona merce. 126 Ma l suo pecuglio di nova vivanda è fatto ghiotto, sì ch esser non puote che per diversi salti non si spanda; [124-126] Ma il suo gregge (pecuglio) è diventato (è fatto) goloso (ghiotto) di nuove (nova) vivande, così che (sì ch ) non può (puote) non accadere (esser) che non si disperda (spanda) per diversi balzi (salti); 129 e quanto le sue pecore remote e vagabunde più da esso vanno, più tornano a l ovil di latte vòte. [127-129] e quanto più le sue pecore vanno lontane (remote) e vagabonde (vagabunde) da lui (esso) più tornano all ovile prive (vòte) di latte. 132 Ben son di quelle che temono l danno e stringonsi al pastor; ma son sì poche, che le cappe fornisce poco panno. [130-132] Ci sono pure (Ben son) di quelle [pecore] che temono il pericolo (danno) e si stringono (stringonsi) al pastore; ma sono così (sì) poche che poco tessuto (panno) fornisce quanto basta per i mantelli (cappe). 135 Or, se le mie parole non son fioche, se la tua aud enza è stata attenta, se ciò ch è detto a la mente revoche, [133-135] Ora, se le mie parole non sono troppo deboli (fioche), se il tuo ascolto (audienza) è stato attento, se richiami (revoche) alla mente ciò che è stato detto (è detto), 138 in parte fia la tua voglia contenta, perché vedrai la pianta onde si scheggia, e vedra il corrègger che argomenta [136-138] il tuo desiderio (voglia) sarà (fia) in parte soddisfatto (contenta), perché vedrai la causa per cui (onde) l albero (pianta) [di san Domenico] si spacca in varie schegge (scheggia), e vedrai la correzione che spiega le ragioni (argomenta) [dell inciso] 139 U ben s impingua, se non si vaneggia . [139] Dove (U ) ben ci si ingrassa (s impingua) se non ci si perde in vaneggiamenti (vaneggia) 118-123. Pensa carca: terminato l elogio del santo di Assisi, san Tommaso passa a menzionare il proprio patriarca, san Domenico, l altro principe della fede per volontà divina; inizia così l invettiva contro la degenerazione dell ordine domenicano. La Chiesa è rappresentata con una metafora* nautica e paragonata a una barca che i due campioni della fede guidano sulla giusta rotta anche in alto mare. 121. nostro patr arca: san Domenico, fondatore dell ordine dei Padri Predicatori, di cui fa parte san Tommaso. 123. che buone merce carca: proseguendo la metafora* iniziata al verso 119, san Tommaso invita Dante a considerare quali meriti acquisisca chi segue i precetti domenicani. 124-129. Ma vòte: la metafora* prolungata sul pastore e il proprio gregge che richiama chiaramente quella evangelica è da intendersi così: i frati domenicani sono attratti da ricchezze e onori terreni (nova vivanda); per questo si allontanano inevitabilmente dalla Regola (esser non puote / che non si spanda) e quanto più tradiscono il loro patriarca (remote / e vagabunde vanno), più tornano privi di valori spirituali (di latte vòte). 130-132. le cappe fornisce poco panno: poca stoffa non è sufficiente per le tonache di tutti i monaci; si noti il passaggio dal linguaggio figurato (pecuglio, pastor) a quello reale (cappe, panno). 133-139. Or vaneggia: san Tommaso conclude il proprio lungo discorso tornando al primo dubbio di Dante, sul quale, in questi ultimi versi (118-132), ha fornito l effettiva spiegazione. 136. in parte: mancano ancora i chiarimenti relativi al secondo dubbio di Dante, che san Tommaso riprenderà nel canto XIII. 138. il corrègger che argomenta: il beato si riferisce alla seconda parte della frase da lui pronunciata nel canto X (v. 96), se non si vaneggia. 139. U ben vaneggia: si intende Dove ci si arricchisce di beni spirituali (la buone merce del verso 123), se non ci si perde in inutili vaneggiamenti che spingono lontani dalla retta via . 299

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