Antologia della Divina Commedia

99 di seconda corona redimita fu per Onorio da l Etterno Spiro la santa voglia d esto archimandrita. [97-99] la santa intenzione (voglia) di questo (d esto) pastore (archimandrita) fu cinta (redimita) di una seconda corona dallo Spirito Santo (Etterno Spiro) attraverso (per) [papa] Onorio. 102 E poi che, per la sete del martiro, ne la presenza del Soldan superba predicò Cristo e li altri che l seguiro, [100-102] E dopo che (poi che), per la sete del martirio (martiro), alla superba presenza del sultano (Soldan) predicò Cristo e gli altri che lo ( l) seguirono (seguiro) [gli apostoli], 105 e per trovare a conversione acerba troppo la gente e per non stare indarno, redissi al frutto de l italica erba, [103-105] avendo trovato (per trovare) la popolazione (gente) troppo immatura (acerba) per la conversione e [dunque] per non rimanere (stare) inutilmente (indarno), ritornò (redissi) al prodotto (frutto) dell erba italiana (italica), 108 nel crudo sasso intra Tevero e Arno da Cristo prese l ultimo sigillo, che le sue membra due anni portarno. [106-108] nell aspro (crudo) monte (sasso) tra (intra) il Tevere e l Arno ricevette (prese) da Cristo l ultimo sigillo, che il suo corpo (membra) portò (portarno) per due anni. 111 Quando a colui ch a tanto ben sortillo piacque di trarlo suso a la mercede ch el meritò nel suo farsi pusillo, [109-111] Quando a colui [Dio] che lo elesse (sortillo) a tanto bene piacque di prenderlo (trarlo) su (suso) [in Paradiso], al premio (mercede) che egli (el) meritò nel suo farsi umile (pusillo), 114 a frati suoi, sì com a giuste rede, raccomandò la donna sua più cara, e comandò che l amassero a fede; [112-114] ai suoi frati, così (sì) come a giusti eredi (rede), raccomandò la donna sua più cara, e comandò che l amassero fedelmente (a fede); 117 e del suo grembo l anima preclara mover si volle, tornando al suo regno, e al suo corpo non volle altra bara. [115-117] e dal suo grembo [della Povertà] l anima splendente (preclara) volle partirsi (mover), tornando al suo regno, e per il (al) suo corpo non volle altra bara [che la Povertà]. 97-99. di seconda archimandrita: san Tommaso fa riferimento all approvazione definitiva dell ordine francescano nel 1223 da parte di papa Onorio III, successo a Innocenzo III nel 1216 e continuatore della di lui opera di rafforzamento dell Istituto ecclesiastico. L altezza dello stile in questa terzina si basa sul latinismo redimita sottolineato dall enjambement* e dalla posizione posposta del verbo essere e sul grecismo* archimandrita, tipico del linguaggio ecclesiastico. 100-108. E poi portarno: in tre terzine san Tommaso ripercorre le due esperienze più rappresentative della strenua vocazione al martirio del santo: la predicazione in Oriente e l eremitaggio sul monte di La Verna nell Appennino Toscano, fra il Tevere e l Arno, dove ricevette da Cristo le stimmate, come definitiva approvazione della Regola. 298 100. per la sete del martiro: per desiderio di sacrificare la propria vita. 101. ne la presenza del Soldan superba: l aggettivo superba è riferito per ipallage* a presenza, ma va logicamente attribuito a Soldan. Questi è Maliek-al-Ka-mil, il sultano d Egitto che combatté contro i cristiani nella quinta crociata (1217-1221) e infine strinse un accordo diplomatico con Federico II. Francesco tentò invano di convertirlo nel 1219. Si noti la forte allitterazione* in s al verso 101. 105. redissi erba: la metafora*, ispirata al mondo della natura, indica che san Francesco tornò in Italia, dove la sua predicazione aveva dato frutti migliori. 106. crudo sasso: la sineddoche* indica il monte di La Verna. Si noti l asciuttezza del linguaggio, che delinea un paesaggio austero, senza particolari pittoreschi, perfettamente in linea con la durezza della Regola francescana. 107. sigillo: dopo il riconoscimento papale, san Francesco ricevette un approvazione metaforica da Dio, concessa attraverso le stimmate. 108. due anni: dal 1224 alla morte, avvenuta nel 1226. 109-117. Quando bara: nel narrare gli ultimi episodi della vita di Francesco, san Tommaso torna a evidenziare il ruolo provvidenziale del principe della fede. 112. giuste rede: rede è vocabolo femminile arcaico per eredi . Gli studiosi vedono in queste parole una sottile polemica verso i francescani contemporanei di Dante, che non sarebbero invece degni successori del Santo. 113. donna sua più cara: è sempre la Povertà, a cui i discepoli di Francesco dovranno essere fedeli.

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