INVITO ALL'ARTE - Giustiniano e l’aquila imperiale

I nvIto all arte Giustiniano e l aquila imperiale Nel canto VI del Paradiso Dante incontra l imperatore Giustiniano e l episodio diventa occasione per una lunga digressione che abbraccia la storia dell Impero romano e il significato del simbolo dell aquila imperiale fino ad arrivare alla contemporaneità di Dante, con gli scontri politici tra guelfi e ghibellini. Giustiniano è imperatore cristiano e legislatore: con queste caratteristiche compariva nell arte medievale. Famosi sono i mosaici della basilica ravennate di San Vitale (fig. 1), eseguiti intorno alla metà del VI secolo, in cui l imperatore è raffigurato con un corteo composto da soldati e gerarchie religiose mentre porta verso l altare maggiore il pane per la celebrazione eucaristica, in modo perfettamente speculare al mosaico che si trova di fronte, con la moglie Teodora che porta il calice del vino. Lo stile è vicino a quello orientale: Giustiniano è perfettamente frontale e solo impercettibilmente avanza verso destra con estrema rigidità, in una composizione che doveva riflettere il cerimoniale di corte. L immagine è piatta e bidimensionale e anche se il volto probabilmente trasmette alcune caratteristiche fisiche dell imperatore la figura lontana, astratta, come sottolinea anche l aureola, è quasi divina e testimonia il ruolo di chi è stato scelto da Dio per governare il mondo. Con il passare dei secoli, Giustiniano è ricordato nel Medioevo soprattutto come l autore della più importante raccolta di leggi del mondo romano, il Corpus iuris civilis, a partire dal Duecento studiato, 1. L imperatore Giustiniano e il suo seguito, mosaico, metà del VI secolo. Ravenna, Basilica di San Vitale. 288 chiosato e diffuso dai giuristi dell Università di Bologna e fondamentale base del diritto medievale. In questa veste compare in un affresco fiorentino nella sala capitolare del convento domenicano di Santa Maria Novella (fig. 2), un luogo che Dante forse aveva frequentato negli anni precedenti l esilio. Negli affreschi, eseguiti alcuni decenni dopo la morte del poeta, san Tommaso d Aquino, padre della filosofia scolastica, siede su un trono tra le virtù teologali e cardinali, sopra quattordici stalli, dove risiedono le personificazioni delle scienze e delle arti liberali, ognuna accompagnata, in basso, da un illustre rappresentante. La prima figura di sinistra è proprio la Giustizia e, sotto di lei siede, di profilo e con una lunga barba, l imperatore Giustiniano. Nella storia vicina a Dante però, ricorda sempre l imperatore, l aquila è straziata da guelfi e ghibellini. Questi ultimi se ne appropriano per fini politici: infatti il rapace compare sul rovescio della moneta, l augustale d oro, coniata dall imperatore Federico II a partire dal 1231 dalle zecche di Messina e di Brindisi (fig. 3). Anche i guelfi non furono da meno: secondo quanto narra il cronista fiorentino Giovanni Villani, infatti, nel 1265 papa Clemente IV avrebbe donato alla parte guelfa di Firenze il proprio personale stemma, con un aquila rossa su fondo bianco, che tiene tra le zampe un drago verde, sottraendo all impero il suo simbolo (fig. 4).

Antologia della Divina Commedia
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