Antologia della Divina Commedia

39 Tu sai ch el fece in Alba sua dimora per trecento anni e oltre, infino al fine che i tre a tre pugnar per lui ancora. [37-39] Tu sai che esso (el) [il sacrosanto segno] dimorò (fece... sua dimora) in Albalonga (Alba) per trecento anni e più (oltre), fino al momento in cui (infino al fine che) anche (ancora) i tre combatterono per lui contro i tre (a tre). 42 E sai ch el fé dal mal de le Sabine al dolor di Lucrezia in sette regi, vincendo intorno le genti vicine. [40-42] E sai quel che esso (el) [il sacrosanto segno] fece (fé) nel tempo dei sette re (in sette regi), dalla sofferenza (mal) delle Sabine al dolore di Lucrezia, sconfiggendo (vincendo) intorno a sé (intorno) i popoli (genti) confinanti (vicine). 45 Sai quel ch el fé portato da li egregi Romani incontro a Brenno, incontro a Pirro, incontro a li altri principi e collegi; [43-45] Sai quel che esso (el) [il sacrosanto segno] fece (fé) condotto (portato) dai migliori (egregi) romani contro (incontro) Brenno, contro Pirro, contro le altre monarchie (li altri principi) e le altre repubbliche (collegi); 48 onde Torquato e Quinzio, che dal cirro negletto fu nomato, i Deci e Fabi ebber la fama che volontier mirro. [46-48] [sai quel che fece] da cui poi (onde) Torquato e Quinzio, che fu chiamato Cincinnato (fu nomato) dal ciuffo (cirro) trascurato (negletto), i Deci e i Fabi ebbero la fama che con piacere (volentier) onoro (mirro). Giovanni di Paolo, L aquila della giustizia, XV secolo. 37-38. Tu sai oltre: sia nell Eneide, sia in altre fonti note a Dante (fra cui il suo maestro Brunetto Latini) era riportato esplicitamente come Albalonga città fondata dal figlio di Enea Ascanio e nucleo originario di Roma secondo la leggenda di Romolo e Remo fosse stata sede dei re discendenti di Enea per trecento anni. Si noti il ritmo incalzante dell anafora* (sai, v. 37; sai, v. 40; sai, v. 43) usata per scandire gli episodi più significativi della storia imperiale. 38-39. infino ancora: è qui indicata la fine dell egemonia di Albalonga, in seguito allo scontro tra i fratelli Orazi e i fratelli Curiazi. I tre romani (Orazi) e i tre albani (Curiazi) si affrontarono in un combattimento durante la guerra tra Albalonga e Roma all epoca di Tullo Ostilio. Nella contesa prevalsero gli Orazi decretando la supremazia di Roma. 40-42. E sai vicine: Giustiniano prosegue la rassegna di eventi della storia di Roma, ricordando le imprese dell aquila sotto i sette re della tradizione, dal ratto delle Sabine alla violenza su Lucrezia a opera del figlio di Tarquinio il Superbo. L inizio e la fine della mo- 280 narchia di Roma (753-509 a.C.) sono indicati con la speculare allusione a due distinti momenti di violenza, come a sottolineare che la nascita dell impero ha visto la morte di tanti innocenti. 40. Sabine: secondo la leggenda, Romolo, primo dei sette re di Roma, organizzò un rapimento di massa delle donne sabine, con cui popolare la città appena fondata. 41. Lucrezia: la matrona romana, sposa di Lucio Tarquinio Collatino, subì violenza da parte di Sesto, figlio di Tarquinio il Superbo, che si era invaghito della donna per la sua bellezza e la sua fama di castità. Per sottrarsi al disonore, Lucrezia si uccise, inducendo il popolo sdegnato a cacciare i re. 43-48. Sai mirro: in queste terzine e in quelle successive, fino al verso 54, Giustiniano considera la storia di Roma nel periodo repubblicano. 44. Brenno: è il condottiero dei Galli che, nel 390 a.C., conquistarono Roma, compiendo il primo sacco ; nonostante il duro colpo subìto, i Romani, guidati da Marco Furio Camillo, sterminarono subito dopo i barbari. 44. Pirro: re dell Epiro (319-272 a.C.), invase la penisola italiana e si scontrò con Roma tra il 280 e il 275 a.C.; nonostante i successi iniziali non riuscì a prevalere. 46. Torquato e Quinzio: sono rispettivamente Tito Manlio Torquato e Lucio Quinzio Cincinnato. Il primo fu un generale romano del IV secolo a.C., più volte console e dittatore, che si distinse per la sua severità, tanto da arrivare a condannare a morte il proprio figlio che aveva disobbedito a un suo ordine. Il secondo (VI-V secolo a.C.), soprannominato Cincinnato per il suo ciuffo arruffato (cirro negletto), fu un modello di virtù romane, celebrato dalla tradizione per esser tornato a coltivare da solo il proprio campicello dopo aver deposto spontaneamente la dittatura. 47. i Deci e Fabi: sono membri di prestigiose famiglie romane, noti per il valore bellico e l irreprensibile condotta morale. 48. mirro: si tratta di un neologismo* derivato da mirra , resina aromatica di origine orientale portata a Cristo dai Magi; propriamente, quindi, significa onoro con la mirra .

Antologia della Divina Commedia
Antologia della Divina Commedia