Antologia della Divina Commedia

CANTO III Paradiso «Perfetta vita e alto merto inciela donna più sù , mi disse, «a la cui norma nel vostro mondo giù si veste e vela, [97-99] Mi disse: «Una vita perfetta e un alto merito (merto) colloca nel cielo (inciela) più in alto (più sù) una donna alla regola (norma) della quale (a la cui) nel vostro mondo di sotto (giù) ci si veste [con la tonaca] e ci si mette il velo (vela), 102 perché fino al morir si vegghi e dorma con quello sposo ch ogne voto accetta che caritate a suo piacer conforma. [100-102] affinché fino alla morte (fino al morir) si facciano veglie [di preghiera] (si vegghi) e si dorma con quello sposo che accetta ogni (ogne) voto che la carità (caritate) rende conforme (conforma) al suo piacere (a suo piacer). 105 Dal mondo, per seguirla, giovinetta fuggi mi, e nel suo abito mi chiusi e promisi la via de la sua setta. [103-105] [Ancora] ragazza (giovinetta), per seguirla [santa Chiara], scappai (fuggi mi) dal mondo e mi riparai (chiusi) nella tonaca del suo ordine (nel suo abito) e giurai (promisi) [di seguire] la via del suo gruppo (setta). 108 Uomini poi, a mal più ch a bene usi, fuor mi rapiron de la dolce chiostra: Iddio si sa qual poi mia vita fusi. [106-108] In seguito (poi), uomini abituati (usi) più al male che al bene, mi rapirono fuori dal dolce chiostro (chiostra): Dio sa (si sa) quale (si) fu (fusi) poi la mia vita. 99 COSTANZA D ALTAVILLA personaggi Figlia di Ruggero II ed erede del regno normanno di Puglia e Sicilia, Costanza nacque nel 1154, quando il padre era già morto. Nel 1186 sposò il figlio di Federico I Barbarossa, Enrico VI, portando in dote l Italia meridionale che invano il re svevo aveva tentato di conquistare con le armi. Già quarantenne, nel 1194, diede alla luce Federico II che, prima della morte, fece proclamare re di Sicilia (nel 1198), affidandolo alla tutela di papa Innocenzo III. Per attaccare l imperatore, in seguito si diffuse la leggenda che Costanza fosse stata fatta suora contro la sua volontà e, sempre forzatamente, strappata alla vita claustrale per il matrimonio. In questo modo Federico II venne additato come l Anticristo in quanto, infrangendo ogni legge umana e divina, sarebbe stato figlio di una ex suora in avanti con gli anni. Costanza d Altavilla incoronata, miniatura, XV secolo. 97-102. Perfetta conforma: rispettosa dei valori dell umiltà e della gratitudine che caratterizzano la sede celeste, Piccarda parla di sé attraverso l elogio di un altra anima, collocata in un luogo più alto del cielo (inciela è un neologismo* inventato da Dante). Si tratta di santa Chiara d Assisi (1194-1253): di nobile famiglia, nel 1212 si unì ai frati francescani e, dopo poco tempo, si ritirò per consiglio di san Francesco nella chiesa di San Damiano, dove fondò il proprio ordine, quello delle Clarisse; nel 1253 ricevette l approvazione della sua Regola (norma) da papa Innocenzo IV e nel 1255 fu canonizzata. Usando la forma imperso- nale nella locuzione si veste e vela al verso 99 in cui si nota tra l altro una forte allitterazione* di ve Piccarda evita ancora di menzionare sé stessa. 100. fino al morir: l ordine delle Clarisse, di cui fece parte Piccarda, era fondato sulla promessa di rimanere per sempre fedeli a Cristo come a uno sposo. 103-108. Dal mondo fusi: nel giro di sole due terzine, l anima interpellata da Dante svela con parole colme di compostezza la propria storia: la fuga dal mondo (fuggi mi), la promessa di una vita monastica (nel suo abito mi chiusi), il violento rapimento dal chiostro a opera di uomini mal- vagi (fuor mi rapiron) e il tormento della vita che seguì, accennato con reticenza* (Iddio si sa ). Piccarda non indica direttamente i responsabili della sua infelicità terrena, poiché non è animata né da odio né da rancore; nelle sue parole traspare solo una nota di malinconia e l avvilimento per la follia e la brutalità degli uomini. Si noti come il verbo promettere è usato in forma transitiva (via ne è il complemento oggetto). 106. a mal più ch a bene usi: Dante pone sulle labbra di Piccarda un giudizio garbato ed eufemistico. 108. fusi: è composto da si + fu , ma il si è sovrabbondante, pleonastico*. 271

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