Antologia della Divina Commedia

CANTO I Paradiso 87 Ond ella, che vedea me sì com io, a qu etarmi l animo commosso, pria ch io a dimandar, la bocca aprio [85-87] E allora lei (Ond ella), che vedeva dentro di me (me) come me stesso (com io), per tranquillizzare (qu etarmi) il mio animo turbato (commosso), aprì (aprio) la bocca prima che [lo facessi] io (pria ch io) per chiedere spiegazioni (a dimandar) 90 e cominciò: «Tu stesso ti fai grosso col falso imaginar, sì che non vedi ciò che vedresti se l avessi scosso. [88-90] e cominciò [a dire]: «Tu stesso ti rendi ottuso (ti fai grosso) con un falso pensiero (imaginar), così che tu non vedi ciò che vedresti se tu lo avessi scosso via (scosso). 93 Tu non se in terra, sì come tu credi; ma folgore, fuggendo il proprio sito, non corse come tu ch ad esso riedi . [91-93] Tu non sei in Terra, così come (sì come) tu credi; ma un fulmine, allontanandosi (fuggendo) dal suo luogo naturale (sito) non corse [così velocemente] come te che torni (riedi) a esso [al tuo luogo naturale] . 96 S io fui del primo dubbio disvestito per le sorrise parolette brevi, dentro ad un nuovo più fu inretito [94-96] Se io fui liberato (disvestito) del primo dubbio grazie (per) alle poche (brevi) parole semplici (parolette) espresse sorridendo (sorrise), fui preso nella rete (fu inretito) ancor di più (più) dentro a un nuovo [dubbio] 99 e dissi: «Già contento requ evi di grande ammirazion; ma ora ammiro com io trascenda questi corpi levi . [97-99] e dissi: «Già mi sono appagato (requ evi) soddisfatto (contento) in relazione al grande stupore (grande ammirazion); ma ora mi stupisco (ammiro) di come io attraversi (trascenda) questi corpi leggeri (levi) . 102 Ond ella, appresso d un p o sospiro, li occhi drizzò ver me con quel sembiante che madre fa sovra figlio deliro, [100-102] E allora lei, dopo (appresso) un pietoso (p o) sospiro, rivolse (drizzò) gli occhi verso di me con quell espressione (sembiante) che ha (fa) una madre rivolta al (sovra) figlio delirante (deliro), 105 e cominciò: «Le cose tutte quante hanno ordine tra loro, e questo è forma che l universo a Dio fa simigliante. [103-105] e cominciò [a dire]: «Tutte le cose hanno un determinato ordine reciproco (hanno ordine tra loro), e questo è il principio essenziale (forma) che rende l universo simile (simigliante) a Dio. 108 Qui veggion l alte creature l orma de l etterno valore, il qual è fine al quale è fatta la toccata norma. [106-108] Le creature superiori (l alte creature) vedono (veggion) in questo ordine (Qui) l impronta (orma) dell eterna virtù (etterno valore) [Dio], il quale è il fine per il quale è stabilita (fatta) la suddetta (toccata) regola (norma). 85-90. Ond ella scosso: Beatrice, che riesce a leggere ciò che pensa Dante vedendone il riflesso nella mente di Dio, ne anticipa le domande (prima c io la bocca aprìo) e, pronunciando un breve monito, lo dissuade dal formulare errate supposizioni (falso imaginar) che lo rendono ottuso (grosso). 91-93. Tu non se riedi: Dante crede di trovarsi ancora nel Paradiso terrestre, per cui non sa spiegarsi l origine dello straordinario suono e della luce di cui parla ai versi 82-84. Beatrice lo esorta ad allontanare l errata convinzione (sì come tu credi) di essere ancora sulla Terra: il poeta sta tornando nella propria sede naturale, il Paradiso, così velocemente come nessun fulmine ha mai fatto allontanandosi dal proprio sito, cioè dalla sfera del Fuoco. Si osservi la ripetizione del pronome tu , volta a sottolineare l errore di Dante. 95. per le sorrise parolette brevi: nella sua brevità, il verso è dotato di eccezionale carica espressiva, grazie soprattutto al verbo sorridere usato in maniera transitiva (per cui il participio passato ha valore passivo). 97-99. Già contento levi: la spiegazione di Beatrice fa scaturire un secondo dubbio in Dante, più impellente del primo (più fu inretito): come può un corpo pesante come il suo sollevarsi (com io trascenda) e attraversarne altri più leggeri? Con corpi levi Dante intende le sfere dell aria e del fuoco. Requ evi al verso 97 è un latinismo* che significa propriamente riposai . 100. p o sospiro: il sospiro di Beatrice unisce alla pietà per la pochezza umana un segno di materna tenerezza. 100-105. Ond ella somigliante: alla domanda specifica di Dante, che si basava sui principi della fisica, Beatrice fornisce una risposta di più ampio respiro, che considera i principi metafisici, cioè soprannaturali, che vigono nel Paradiso. L ordine da lei menzionato non solo è il criterio che sorregge l intero universo, ma è anche forma, cioè principio essenziale, che rende l universo simile a Dio. 106. l alte creature: sono gli angeli e gli uomini, cioè gli esseri dotati di intelletto. 107-108. il qual norma: come scrive san Tommaso nella Summa theologiae, «tutte le cose tendono a Dio, come fine . 253

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