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Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI I passi di Dante verso la salvezza Il tema centrale del XXX canto del Purgatorio è quello del pentimento e dell assoluzione del peccatore e del suo ricongiungimento con il progetto divino. Dopo averlo scortato attraverso l Inferno e il Purgatorio con ingegno e con arte (Purg., XXVII, v. 130), guidandolo a riflettere sulle ragioni profonde alla base dell errore morale, nel canto XXVII Virgilio aveva incoronato Dante signore di sé stesso e lo aveva ritenuto degno di accedere al Paradiso terrestre, sede dell uomo prima del peccato originale. Da qui il pellegrino è pronto a trasumanar, ascendendo alla perfezione celeste; per compiere questo passo non è sufficiente avere al suo fianco la Ragione (Virgilio), che non può comprendere ciò che va oltre il limite umano: ha bisogno della Teologia (Beatrice). Il poeta latino dunque sparisce, senza dire una parola: Dante non solo lo celebra con una serie di citazioni e riscritture tratte dall Eneide (come dimostrano i vv. 21 e 48), ma rende esplicito il vivo dolore per la perdita della sua guida attraverso tre anafore* che ne ripetono il nome (Virgilio ) nella medesima terzina. Beatrice, donna e guida celeste Per guidare il poeta alla comprensione dei misteri divini, scende dall Empireo Beatrice, la donna che Dante aveva conosciuto da bambino, il grande amore della sua vita, morta prematuramente nel 1290. Essa riunisce in sé due immagini: quella della donna amata da Dante nella giovinezza e celebrata nella Vita Nuova che fa riemergere nel pellegrino i segni de l antica fiamma (v. 48) e quella della guida verso il Creatore. La beata rimprovera aspramente il poeta: dalla sua bellezza egli avrebbe dovuto comprendere la grandezza di Dio e dalla sua morte la fragilità e la vanità delle attrattive terrene. Invece, dice Beatrice, Dante dopo di lei ha amato altre: nel libello giovanile Vita Nuova, infatti, si parla di una donna gentile e pietosa; altre poesie dantesche sono dedicate a una fanciulla (la pargoletta) e a una donna ritrosa, dal carattere duro (e quindi soprannominata la donna Petra). Questi amori terreni di Dante vanno però intesi in un duplice senso: sul piano letterale sono vere passioni umane che il poeta provò dopo la morte di Beatrice, su quello allegorico hanno un altro significato. Come spiega lo stesso poeta in un altra sua opera, il Convivio, la donna gentile 236 è allegoria della Filosofia: egli infatti racconta che dopo la morte dell amata aveva cercato consolazione in questa disciplina, alla quale aveva dedicato i suoi studi. La Filosofia consisteva però solo nella conoscenza razionale del mondo terreno e delle sue leggi, senza una prospettiva che la legasse al progetto divino. Così, separando l esistenza mortale dal piano stabilito da Dio, Dante era rimasto attaccato solo ai valori terreni i quali, pur interpretati in senso alto (l amore della gloria e della sapienza, la passione per la vita politica e per la letteratura), comunque lasciano l uomo in balìa di passioni sbagliate che fanno sembrare beni assoluti quelli che sono solo relativi, essendo l unico bene assoluto l amore per Dio. Il pellegrino deve così provare fino in fondo la vergogna e il pentimento per il suo peccato. Ecco il perché del rimprovero aspro, seppur benevolo: proprio attraverso quest ultima sofferenza egli finirà di purificarsi per poter ascendere al Paradiso. LE SCELTE STILISTICHE Una lingua pronta a trasumanar La materia elevata del canto XXX del Purgatorio implica che tutto sia nobile e grandioso, dalla scenografia al linguaggio: l innalzamento dello stile anticipa già quello del Paradiso. La descrizione della processione è impreziosita da numerose espressioni latine che ne rendono la solennità liturgica: si tratta di due citazioni bibliche (al v. 11 e al v. 19), una virgiliana (v. 21) e una libera formulazione dantesca (v. 17). Il poeta inoltre utilizza termini ricercati e rari, due dei quali alleluiando (v. 15) e basterna (v. 16) sono hapax*, cioè vocaboli usati una sola volta in tutta la Commedia. Anche le terzine che descrivono la scomparsa di Virgilio sono intessute di raffinatezze stilistiche: Dante omaggia il poeta latino prima con una citazione di un suo verso tradotto in italiano (conosco i segni

Antologia della Divina Commedia
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