Antologia della Divina Commedia

117 «O frate , disse, «questi ch io ti cerno col dito , e additò un spirto innanzi, «fu miglior fabbro del parlar materno. [115-117] «O fratello , disse, «questo che ti indico (cerno) col dito , e additò uno spirito di fronte (innanzi) «fu miglior forgiatore (fabbro) della sua lingua madre (parlar materno). 120 Versi d amore e prose di romanzi soverchiò tutti; e lascia dir li stolti che quel di Lemosì credon ch avanzi. [118-120] Superò (soverchiò) tutti [nei] versi d amore e [nei] racconti romanzeschi (prose di romanzi); e lascia parlare (dir) gli ignoranti (stolti) che credono che quello originario del Limosino (di Lemosì) sia al primo posto (avanzi). 123 A voce più ch al ver drizzan li volti, e così ferman sua oppin one prima ch arte o ragion per lor s ascolti. [121-123] [Questi stupidi] guardano (drizzan li volti) all opinione corrente (voce) più che al vero e così fissano (ferman) il loro (sua) giudizio (oppin one) prima che da loro sia ascoltata l arte o la ragione. 126 Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio, fin che l ha vinto il ver con più persone. [124-126] Così molti della vecchia generazione (molti antichi) fecero (fer) per Guittone, lodandolo (dando pregio) di bocca in bocca (di grido in grido), finché la verità (ver) non lo ha sconfitto con più persone [cioè poeti migliori di lui]. 129 Or se tu hai sì ampio privilegio, che licito ti sia l andare al chiostro nel quale è Cristo abate del collegio, [127-129] Ora se tu hai un così grande (ampio) privilegio che ti è permesso (licito ti sia) accedere al chiostro nel quale Cristo è abate della comunità (collegio), ARNAUT DANIEL Fu uno dei più famosi poeti della tradizione occitanica o provenzale molto diffusa e apprezzata anche in Italia sorta nella Francia meridionale tra XI e XIII secolo e scritta nell antico francese della regione della Provenza. Arnaut nacque probabilmente intorno alla 116. additò un spirto innanzi: Guinizzelli, come scopriremo a breve, sta indicando il poeta provenzale Arnault Daniel (X Personaggi). 117. miglior fabbro del parlar materno: con una metafora* Dante paragona il poeta a un fabbro; come l artigiano forgia il ferro per costruire oggetti e utensili, così lo scrittore plasma la lingua per esprimere concetti e narrare storie. Il parlar materno, cioè quello che si apprende per bocca della madre, si differenzia dalla grammatica il latino che si impara attraverso lo studio: essendo una lingua ancora istintiva, senza una tradizione letteraria, essa risulta particolarmente ardua da lavorare, al pari di un pezzo metallico di un fabbro. 118. Versi d amore e prose di romanzi: il binomio indica le poesie di argomento amoroso e i poemi narrativi cavallereschi e avventurosi, le due principali espressioni della letteratura cortese, rispettivamente in lingua d oc e d o l. 120. quel di Lemosì: quello nato nella regione del Limosino, nella Francia meridio- 222 PERSONAGGI metà del XII secolo e morì intorno al 1210. La sua poesia, soprattutto di argomento amoroso, divenne celebre per il lessico raffinato e ricercato e per la sua oscurità, che richiedeva al lettore un particolare sforzo per decifrarne i contenuti e i significati. Di lui si conservano 18 composizioni. nale, è Giraut de Bornelh, poeta in lingua provenzale per il quale Dante stesso nutriva profonda stima, tanto da nominarlo nel De Vulgari Eloquentia come massimo cantore della rettitudine. Per comprendere questa apparente contraddizione, occorre tener presente che qui Dante sta confrontando i poeti misurando il loro valore in base all arte con cui forgiano il volgare: per quanto Giraut sia eccellente come autore, non può essere paragonato ad Arnaut per la bravura nella tecnica linguistica e poetica. 123. per lor s ascolti: ancora un costrutto impersonale; invece di scrivere: prima che loro ascoltino l arte o la ragione , Dante preferisce: prima che l arte o la ragione vengano ascoltati da loro (per lor s ascolti) . 124. molti antichi: quelli della vecchia generazione, recalcitranti alla novità dello Stilnovo. 124. Guittone: Guittone d Arezzo (1230 ca.-1294 ca.) fu la personalità letteraria più rappresentativa in Toscana prima di Dante, insieme a Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Della sua produzione sono rimaste 50 can- zoni e 250 sonetti, di argomento amoroso prima, moraleggiante e amoroso in seguito, caratterizzati da versi duri, forme lessicali e sintattiche ardue e contorte perfetta traduzione del trobar clus (poetare chiuso) provenzale. Già nel canto XXIV del Purgatorio (vv. 49-51), Bonagiunta aveva chiesto a Dante di spiegargli i caratteri distintivi del Dolce Stile e aveva affermato di comprendere quale nodo aveva impedito a lui, a Giacomo da Lentini e a Guittone di far parte della nuova scuola. Qui Dante ribadisce il distacco tra gli assertori del nuovo stile e la poesia guittoniana, più involuta e difficile: gli stilnovisti eleggono Guinizzelli come capofila, per la lingua più raffinata e la diversa concezione del sentimento amoroso (si noti infatti come Dante sottolinei la dolcezza del tessuto stilistico guinizzelliano). 128-129. chiostro ... collegio: per indicare il Paradiso, Guinizzelli usa una metafora*: il regno celeste è come un monastero (chiostro) dove Cristo ricopre il ruolo di abate (ovvero colui che dirige la comunità dei religiosi, il collegio).

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