Antologia della Divina Commedia

CANTO XIX Purgatorio 72 Com io nel quinto giro fui dischiuso, vidi gente per esso che piangea, giacendo a terra tutta volta in giuso. [70-72] Come uscii all aperto (fui dischiuso) nella quinta cornice (giro), vidi su di essa (per esso) gente che piangeva (piangea) giacendo a terra tutta volta in giù (giuso). 75 Adhaesit pavimento anima mea sentia dir lor con sì alti sospiri, che la parola a pena s intendea. [73-75] Li (lor) sentivo (sentia) dire «La mia anima aderisce al pavimento con sospiri così profondi (alti ) che il loro parlare (parola) si capiva (s intendea) a fatica. 78 «O eletti di Dio, li cui soffriri e giustizia e speranza fa men duri, drizzate noi verso li alti saliri . [76-78] «O eletti da Dio, le cui sofferenze sia (e) il senso di giustizia (giustizia) sia (e) la speranza rendono meno dure, indirizzateci (drizzate noi) verso gli scalini (saliri) che portano in alto (alti) . 81 «Se voi venite dal giacer sicuri, e volete trovar la via più tosto, le vostre destre sien sempre di fori . [79-81] «Se voi siete esenti (venite sicuri) dal rimanere a terra (giacer), e volete trovare al più presto (più tosto) la strada (via), tenete (sien) la vostra destra (vostre destre) sempre verso l esterno (fori ) . 84 Così pregò l poeta, e sì risposto poco dinanzi a noi ne fu; per ch io nel parlare avvisai l altro nascosto, [82-84] Così pregò il poeta e così ci (ne) fu risposto un po più avanti a noi; perciò (per ch ) io, grazie al parlare (nel parlare) individuai (avvisai ) l altra parte (l altro) coperta (nascosto), 87 e volsi li occhi a li occhi al segnor mio: ond elli m assentì con lieto cenno ciò che chiedea la vista del disio. [85-87] e rivolsi (volsi) gli occhi agli occhi del mio signore [Virgilio]: e allora lui (ond elli) con un cenno compiacente (lieto) acconsentì (assentì) [che facessi] ciò che chiedeva il manifestarsi (la vista) del mio desiderio (del disio) [attraverso lo sguardo]. 90 Poi ch io potei di me fare a mio senno, trassimi sovra quella creatura le cui parole pria notar mi fenno, [88-90] Dal momento che (Poi ch ) potei agire (fare) secondo il mio giudizio (a mio senno), mi avvicinai (trassimi ) all altezza di (sovra) quella creatura le parole della quale (le cui) prima (pria) me l avevano fatta (fenno) individuare (notare), Riccardo Galli, Dante tra avari e prodighi, 1902. 73. Adhaesit ... mea: le anime penitenti della quinta cornice, quella degli avari, ripetono il versetto 25 del Salmo CXVIII; così come da vive hanno desiderato eccessivamente i beni terreni (in questo senso le loro anime aderirono al pavimento, cioè alla terra), così adesso denunciano loro stesse il proprio peccato e lo espiano, per contrappasso, stando legate mani e piedi a faccia in giù verso quella terra a cui tanto erano attaccati. 76-78. O eletti ... alti saliri: ancora una volta Virgilio ricorre alla captatio benevolentiae* per rivolgersi alle anime penitenti, ricordando loro che al termine delle sofferenze saranno ammesse in Paradiso. 79-80. Se voi ... più tosto: uno degli spiriti ha subito capito che i due pellegrini dal momento che gli chiedono la strada per salire non devono espiare la pena prevista in questa cornice (dal giacer sicuri). 82-83. Così ... fu: è la didascalia relativa, rispettivamente, alla domanda dei versi 7678 e alla risposta dei versi 79-81. 83-84. per ch io nascosto: localizzando la provenienza del suono, Dante individua anche la parte del penitente nascosta perché supina al suolo. 85-87. e volsi disio: Dante chiede a Virgilio il permesso di parlare, semplicemente rivolgendogli uno sguardo. 209

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