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CANTO IX Purgatorio Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI L ascesa al Purgatorio Il tema centrale del canto IX del Purgatorio è quello della confessione, il rito attraverso il quale il peccatore, di fronte all autorità ecclesiastica, ammette le proprie colpe, si pente del male compiuto, accetta la punizione imposta e si avvia lungo il percorso di purificazione. Al poeta preme descrivere il complesso significato di tale rito: per questo inizia il canto con il sogno dell aquila che trasporta Dante-personaggio, addormentatosi nella valletta dei principi, di fronte all angelo guardiano del Purgatorio. Nella cultura medievale l aguglia era emblema dell anima che si dirige verso l alto, ovvero verso Dio. Al risveglio del poeta, Virgilio gli svela che è stata santa Lucia a venire in suo aiuto: avendo con sé il corpo simbolo della sua carnalità umana sottoposta alle leggi della materia e quindi del peccato Dante può sollevarsi spiritualmente solo attraverso Lucia, la grazia illuminante, inviata da Dio per superare i propri limiti. Anche il momento del giorno in cui questo avviene è allegoricamente significativo: dalla notte e dall oscurità della condizione del peccato, Dante arriva di fronte all angelo del Purgatorio quando la luce del giorno segna un nuovo inizio. Il rito della confessione La seconda parte del canto è interamente occupata da una scena che rappresenta la sacralità dell atto di confessione che ogni penitente compie sulla Terra di fronte a un sacerdote per essere di nuovo accolto nella Chiesa: il peccatore, per essere ammesso, deve ovviamente pentirsi e sottoporsi alle dovute penitenze. Quello che avviene più volte sulla Terra altro non è che l anticipazione dell ammissione definitiva dell anima nel regno della penitenza che poi conduce a Dio, ovvero il permesso che l anima riceverà a entrare nel Purgatorio per purificarsi e ascendere al cielo. Dante sta compiendo questo passo, sebbene vivo, proprio perché emblematicamente il suo cammino rappresenta il modello del percorso di purificazione e di salvezza che aspetta tutti coloro che saranno capaci di pentirsi dei propri peccati. Ecco perché il rito viene eseguito in tutte le sue parti. Dante vuole mostrare che bisogna accettare tutti i momenti che lo costituiscono perché ciò fa parte dell ubbidienza dovuta dal penitente all istituzione ecclesiastica. Per questo motivo l angelo che non avrebbe bisogno di rivolgere domande a Dante in quanto, essendo pura intelligenza, è in contatto con l Intelligenza prima, ovvero Dio, e quindi può vedere in lui tutte le verità che vuol conoscere rispetta a sua volta il rito e domanda a Dante di cosa è in cerca ed esige la richiesta di perdono. Gli impone l accettazione del carico delle pene (le sette P incise sulla fronte che dovranno essere espiate nelle cornici del Purgatorio, simbolo dei peccati capitali), il cammino sui tre gradini che rappresentano il cambiamento psicologico del penitente che deve mostrarsi pentito e deciso a perseverare nel bene. LE SCELTE STILISTICHE I richiami al mondo classico Entrato nel Purgatorio vero e proprio, Dante può finalmente iniziare il percorso di purificazione che lo condurrà alla piena riconciliazione con Dio. Lo stile della sua poesia deve dunque innalzarsi, come il poeta stesso avverte ai vv. 70-72, dichiarando che eleverà la matera del suo canto supportandola con più arte. Per fare questo, ricorre principalmente a due strategie stilistiche. La prima consiste nell uso di numerose similitudini* con il mondo dei miti della classicità e della storia romana. Questo espediente stilistico è già introdotto dalla perifrasi* astronomica iniziale con la quale Dante descrive l alba ricordando il mito di Aurora e Titone, e poi nell accenno a quello di Filomena; diventa quindi sistematico nei paragoni* che Dante instaura tra sé stesso e Ganimede prima (vv. 22-24) e Achille poi (vv. 34-42), e infine tra il rumore che fa la porta del Purgatorio quando viene aperta e quella del tempio di Saturno aperta dai soldati di Cesare (vv. 136-138). Arricchire il testo di riferimenti, parole, allusioni al mondo classico era per Dante e per i poeti del suo tempo un sicuro metodo per nobilitare il linguaggio. E la similitudine è sicuramente lo strumento che meglio si presta a traghettare nomi e miti antichi all interno del poema. Il ricorso all allegoria L altra strategia utilizzata da Dante è quella dell allegoria*, che assegna a ogni elemento del rito della confessione un preciso significato. Non è più l allegoria semplice e immediata della paura, della caduta nel peccato e della salvezza che ispirava il primo canto dell Inferno: questa è più 189

Antologia della Divina Commedia
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