Antologia della Divina Commedia

CANTO V Purgatorio 105 Io dirò vero, e tu l ridì tra vivi: l angel di Dio mi prese, e quel d inferno gridava: O tu del ciel, perché mi privi? [103-105] Io dirò la verità (il vero) e tu ripetila ( l ridì) tra i vivi: l angelo di Dio mi prese e quello dell Inferno [un diavolo] gridava: O tu del cielo, perché mi privi [di quest anima]? 108 Tu te ne porti di costui l etterno per una lagrimetta che l mi toglie; ma io farò de l altro altro governo! . [106-108] Tu ti prendi (te ne porti) ciò che è eterno [l anima] di costui per una piccola lacrima (lagrimetta) che me lo sottrae (che l mi toglie); ma io riserverò (farò) all altro [il corpo] ben diverso trattamento (altro governo)! . 111 Ben sai come ne l aere si raccoglie quell umido vapor che in acqua riede, tosto che sale dove l freddo il coglie. [109-111] Sai bene come nell aria (aere) si raccolga (raccoglie) quel vapore umido che ritorna a essere acqua (in acqua riede) non appena (tosto che) sale dove il freddo lo prende (il coglie). 114 Giunse quel mal voler che pur mal chiede con lo ntelletto, e mosse il fummo e l vento per la virtù che sua natura diede. [112-114] Quello (quel) [il diavolo] congiunse (giunse) la malvagia intenzione (mal voler), che cerca (chiede) solo (pur) il male, con l intelletto, e mosse il vapore (fummo) e il vento per il potere (virtù) che gli diede la sua stessa (sua) natura. 117 Indi la valle, come l dì fu spento, da Pratomagno al gran giogo coperse di nebbia; e l ciel di sopra fece intento, [115-117] Quindi (Indi), non appena (come) finì il giorno ( l dì fu spento), coprì con la nebbia [la pianura] da Pratomagno fino alla giogana (gran giogo); e rese (fece) il cielo sopra denso di nubi (intento), Pietro Senno, La morte di Bonconte da Montefeltro, 1903. 104-105. l angel di Dio privi?: l anima di Bonconte è contesa tra un angelo e un demonio, proprio come era accaduto a suo padre, Guido da Montefeltro, ma con esito opposto. Nel canto XXVII dell Inferno, infatti, Dante descrive come, alla morte di Guido, san Francesco e un d i neri cherubini si disputino il suo spirito: il diavolo riesce in questo caso a prendere l anima con un sillogismo inconfutabile, osservando che assolver non si può chi non si pente (Inf., XXVII, v. 118). 107. per una lagrimetta che l mi toglie: la contrizione in punto di morte di Bonconte, espressa con una lacrima e rivolgendo l ultimo fiato a Maria, è sufficiente ad assicurare la salvezza della sua anima. L uso del diminutivo lagrimetta dà l idea di come il demonio voglia sminuirne l importanza con tono sarcastico. 108. ma io altro governo!: la furente frustrazione del diavolo, che non può portare l anima di Bonconte tra le fila dei dannati, si riversa con ferocia sul suo cadavere. 109-111. Ben sai il coglie: il vapore acqueo, che deriva dall evaporazione, torna allo stato liquido quando sale nello strato più freddo dell atmosfera: Dante sta descrivendo il fenomeno delle precipitazioni atmosferiche secondo la teoria aristotelica, non lontana dall attuale spiegazione scientifica dei fenomeni piovosi. 112-114. Giunse diede: san Tommaso, nella Summa Theologiae, scrive che «angeli buoni e mali possono influire in certa misura sugli elementi naturali , per esempio «condensando nubi in pioggia . Così questo demone, unendo i suoi malvagi propositi alle sue facoltà sovrannaturali, manipola le forze della natura scatenando un violento temporale. 116. da Pratomagno al gran giogo: il cielo si oscura coprendo tutta la zona della battaglia, dalla località di Pratomagno, zona montuosa a ovest, fino al gran giogo, ovvero la giogana , l ultimo tratto dell Alpe di Catenaia che chiude l Appennino a est, sovrastando Camaldoli e il suo Eremo. 155

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