Antologia della Divina Commedia

CANTO III Purgatorio 69 Ancora era quel popol di lontano, i dico dopo i nostri mille passi, quanto un buon gittator trarria con mano, [67-69] Quel gruppo [di anime] era ancora lontano, dopo che avevamo percorso, io dico (dico), mille passi, la distanza (quanto) che un buon lanciatore (gittator) coprirebbe (trarria) scagliando [un peso] con la mano, 72 quando si strinser tutti ai duri massi de l alta ripa, e stetter fermi e stretti com a guardar, chi va dubbiando, stassi. [70-72] quando tutti si addossarono alle dure pietre (massi) della ripida parete (ripa) [del monte] e si fermarono (stetter fermi) serrati (stretti) come si ferma (stassi) a guardare chi sta procedendo (chi va) in maniera titubante e timorosa (dubbiando). 75 «O ben finiti, o già spiriti eletti , Virgilio incominciò, «per quella pace ch i credo che per voi tutti s aspetti, [73-75] «O spiriti morti (finiti) in grazia di Dio (ben), o spiriti già eletti [per il Paradiso] , Virgilio cominciò, «per quella beatitudine (pace) che io credo sia attesa (s aspetti) da tutti voi, 78 ditene dove la montagna giace, sì che possibil sia l andare in suso; ché perder tempo a chi più sa più spiace . [76-78] diteci (ditene) dove la montagna digrada (giace), così che sia possibile salirvi (l andare in suso); perché a chi è più saggio (chi più sa) dispiace (spiace) maggiormente perdere tempo . 81 Come le pecorelle escon del chiuso a una, a due, a tre, e l altre stanno timidette atterrando l occhio e l muso; [79-81] Come le pecorelle escono dal recinto (chiuso) a una, a due, a tre e le altre rimangono ferme e timide (stanno timidette) rivolgendo verso terra (atterrando) gli occhi e il muso; 84 e ciò che fa la prima, e l altre fanno, addossandosi a lei, s ella s arresta, semplici e quete, e lo mperché non sanno; [82-84] e quello che fa la prima fanno anche (e) le altre, standole vicine (addossandosi) se lei si ferma (s arresta), docili (semplici) e tranquille (quete), e non sanno il perché ( mperché) [della sosta]; 87 sì vid io muovere a venir la testa di quella mandra fortunata allotta, pudica in faccia e ne l andare onesta. [85-87] così (sì) io allora (allotta) vidi avvicinarsi (muovere a venir) la prima fila (testa) di quella mandria fortunata, umile nell espressione (pudica in faccia) e composta (onesta) nel camminare (andare). 90 Come color dinanzi vider rotta la luce in terra dal mio destro canto, sì che l ombra era da me a la grotta, [88-90] Appena quelli (color) davanti (dinanzi) videro interrotta (rotta) la luce in terra alla mia destra (destro canto), così che l ombra era proiettata (era) tra me e la roccia (grotta), 93 restaro, e trasser sé in dietro alquanto, e tutti li altri che venieno appresso, non sappiendo l perché, fenno altrettanto. [91-93] si fermarono (restaro) e si ritrassero indietro (trasser sé in dietro) un po (alquanto), e tutti gli altri che venivano dopo di loro (appresso), non sapendo (sappiendo) il perché, fecero lo stesso (altrettanto). 67-69. Ancora ... con mano: Dante e Virgilio scorgono, lungo la strada all inizio della salita per il Purgatorio, un gruppo di anime, compatto e timoroso, che procede tanto lentamente da sembrare fermo. Il motivo di tale flemma va ricercato nel fatto che questi penitenti, ritardando il loro ravvedimento fino all ultimo istante di vita, sono destinati a trattenersi nell Antipurgatorio per un tempo assai lungo, come vedremo più avanti. Dante ieri e oggi 78. perder tempo a chi più sa più spiace: verso passato a proverbio per indicare che i saggi non amano sprecare il tempo, proprio perché più di ogni altro ne conoscono il valore. 79-87. Come le pecorelle ... andare onesta: la lunga e splendida similitudine* dantesca paragona il gruppo delle anime a pecorelle timide e paurose che si muovono umilmente seguendo il movimento della capofila senza interrogarsi sul perché di soste e avanzamenti. L immagine scelta non è casuale: come scopriremo tra poco, sono le anime degli scomunicati, coloro che morirono esclusi dal gregge dei fedeli della Chiesa, «isolati orgogliosamente dalla comunità, rifiutando la guida del pastore (Bosco), ora completamente mansueti e sottomessi alla volontà divina. 145

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