Dentro il testo

Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI Il tema della rinascita Il motivo centrale del canto I del Purgatorio è quello della rinascita. Durante il viaggio infernale il pellegrino Dante è stato in grotte oscure piene di fumo, dall aura grossa e scura (Inf., XXXI, v. 37), sanza tempo tinta (Inf., III, v. 29). Ora finalmente riemerge all aperto, sulla superficie terrestre, nella spiaggia dell isola dove si trova la montagna del Purgatorio, e vi giunge proprio nel momento in cui sta per arrivare l alba. una rinascita spirituale: l Inferno è il regno del peccato che non concede scampo all anima, il Purgatorio quello del peccato per il quale c è stato il pentimento e per il quale quindi deve cominciare un cammino di purificazione. Questa rinascita ispira tutti i particolari realistici e naturalistici del canto. Dante arriva sulla spiaggia quando sta per sorgere l alba: il cielo si colora di azzurro (Dolce color d or ental zaffiro, v. 13), con il pianeta Venere ancora visibile, con quattro stelle sconosciute che lo abbelliscono; il mare brilla per la luce del Sole che si riflette sulle onde (il tremolar de la marina, v. 117); vicino alla spiaggia c è un prato di erba verde ancora umida di fresca rugiada. Tutto profuma di inizio, di luce, di vita, di rigenerazione, indica la serenità e la gioia dell anima che comincia il percorso di purificazione al termine del quale ci sarà la felicità della beatitudine, come preannuncia il miracolo del giunco che rinasce immediatamente dopo che Virgilio ne ha divelto una pianta. Catone e l impegno dell espiazione L umile accettazione della severa legge divina e delle sofferenze da affrontare con ferrea determinazione sono le condizioni necessarie alla rinascita. Per rappresentare questo tema il poeta ricorre alla figura di Catone l Uticense. L eroe antico rappresenta l uomo che mette a frutto il proprio libero arbitrio, scegliendo il bene e compiendo il proprio dovere contro ogni possibile opposizione, anche a costo della vita. Nonostante sia un pagano, un suicida e un fiero oppositore di Cesare, e quindi dell Impero, Catone diventa un simbolo di libertà: ecco perché tutto il suo aspetto, il suo atteggiamento, il suo modo di parlare, i suoi pensieri, i suoi comandi esprimono serietà, severità, fermezza, determinazione. Nel vedere i due poeti che sbucano dalla natural burella si domanda se le leggi d abisso siano state infrante; ritiene inutili 136 lusinghe i tentativi con cui Virgilio cerca di adularlo (ricordando la sua grandezza morale o la moglie Marzia nel Limbo), considerando come unico fattore rilevante l ispirazione divina del viaggio dantesco; infine, fornisce le indicazioni da seguire nel Purgatorio. Le regole e il dovere sono la sua unica preoccupazione, perché appunto il rispetto della legge divina permette all anima del penitente di riacquistare la sua purezza e dunque di rinascere e di godere delle gioie: intanto di quelle della natura che risorge all alba dopo la notte e poi dopo la completa purificazione di quelle del Paradiso. La cerimonia della purificazione Il rito che mette fine al canto ha per Dante-personaggio una duplice valenza. Innanzitutto quella di una necessaria purificazione che, come in una sorta di battesimo, lavi via lo sporco del peccato: la rugiada è in questo senso l allegoria della Grazia divina. In secondo luogo porta alla consapevole accettazione dell umiltà, simboleggiata dal giunco che asseconda con il suo fusto flessibile il moto delle onde e che, una volta strappato, si rigenera immediatamente. LE SCELTE STILISTICHE Le migliori acque del secondo regno La cantica si apre, secondo le norme della retorica classica, con un proemio che ha la funzione di anticipare al tempo stesso l argomento e il tono stilistico della narrazione. Attraverso un immagine basata sulla metafora della navigazione, il poeta richiede l ispirazione delle Muse, e in particolare di Calliope, la musa del bel canto, perché aiuti la navicella del suo ingegno che ha lasciato il mar sì crudele dell Inferno e ora deve navigare più agilmente in quello del secondo regno. Alla rinascita dello spirito corrisponde quella del linguaggio. Dante ha raggiunto la spiaggia del Purgatorio e può cominciare il suo percorso di purificazione e anche la lingua del suo poema sembra rinnovarsi. Innanzitutto dal punto di vista del lessico: se l Inferno era descritto con parole aspre e dure, nel Purgatorio prevale un tono delicato, soave, illuminato: dolce, color, zaffiro (v. 13), puro (v. 15), diletto (v. 16), bel, amar, conforta (v. 19), rider (v. 20), rugiada (v. 121), erbetta (v. 124), soavemente (v. 125) dominano i versi danteschi, mentre degli incubi infernali non resta che un labile ricordo (crudele, v. 3; aura morta, v. 17; contristati, v. 18;

Antologia della Divina Commedia
Antologia della Divina Commedia