Antologia della Divina Commedia

Divina CommeDia Il profeta Maometto portato in cielo dall arcangelo Gabriele, miniatura araba, 1853. 12 nella cultura medievale, esso si rivela importantissimo (anche grazie a un commentario di Macrobio nel V secolo) per approfondire le tematiche della visione profetica e dell immortalità dell anima; le Metamorfosi di Ovidio, ricche di riferimenti e spunti a viaggi nell Averno (basti pensare al mito di Orfeo ed Euridice); la Pharsalia del poeta latino Lucano, in cui si legge l episodio (ricordato in Inf., IX, vv. 22-27) della maga Eritone che risvegliò dalla morte un soldato perché annunciasse a Pompeo come si sarebbe conclusa la battaglia di Farsalo. Sono tuttavia l Eneide, in cui nel libro VI si racconta la discesa dell eroe protagonista agli Inferi, e la Bibbia, specialmente nei testi dell Apocalisse di san Giovanni e nella Seconda Epistola ai Corinzi di san Paolo, a rivestire la maggior importanza, in quanto chiaramente richiamati da Dante nel canto II dell Inferno (Io non Enea, io non Paulo sono, v. 32). Dalla medesima matrice biblica dipende una ricca tradizione di visioni (tra cui la Visio Sancti Pauli, un testo apocrifo risalente probabilmente al V secolo e tradotto in più lingue) e di leggende sull aldilà facenti parte della letteratura religiosa e agiografica ben nota ai predicatori. A tal proposito occorre citare anche: il Libro delle tre scritture del poeta milanese Bonvesin de la Riva (1240 ca.-1313/1315), un poemetto di 2108 versi, finito prima del 1274, dove vengono descritte le pene infernali a cui si contrappongono, quasi sempre simmetricamente, le dodici beatitudini della «scrittura dorata del Paradiso; due poemetti intitolati De Ierusalem celesti (La Gerusalemme celeste) e De Babilonia civitate infernali (Babilonia, città infernale) del frate Giacomino da Verona (seconda metà del XIII secolo), descrizioni del Paradiso e dell Inferno, non prive di energico realismo popolaresco ispirate all Apocalisse e alla letteratura francescana del suo tempo. Va infine ricordato il Libro della Scala di Maometto. Si tratta di un testo escatologico arabo-spagnolo dalla cui prima versione voluta intorno al 1264 da re Alfonso X di Castiglia furono tratte due versioni in latino e in antico francese, giunte a noi. Nel Libro della Scala, Maometto compie un viaggio oltremondano. Giunge in Paradiso salendo su una scala tempestata di pietre preziose (quella cui si riferisce il titolo), visitando i sette cieli scortato dall arcangelo Gabriele finché arriva a Dio, da cui riceve il Corano, e scende anche nel regno della dannazione, dove osserva sconvolto i diversi tormenti, ascoltando da Gabriele le spiegazioni sul giorno del giudizio. Tornato infine sulla Terra, tenta invano di convincere i suoi concittadini della Mecca sulla verità della sua visione. L importanza di quest opera sta nel fatto che essa si sviluppa in una narrazione continuata. La sua conoscenza da parte del poeta appare, se non certa, probabile; ma, come osserva il critico Enrico Cerulli, il suo influsso è secondario rispetto alle principali fonti di ispirazione del poeta, latine e cristiane. Seppure nel capolavoro dantesco sia talora possibile rintracciare qualche elemento del mondo di questi precursori , non si può assolutamente parlare di dipendenza. Dante opera una sintesi unica degli elementi formali, culturali e morali della tradizione retorico-letteraria a lui precedente, al tempo stesso segnando da essa una notevolissima distanza. Come osserva Cesare Segre, la Commedia si staglia come un unicum soprattutto per la «ferma inchiavardatura fra mondo oltremondano e reale con cui Dante lega indissolubilmente la Storia immanente dell uomo con le sue riflessioni sul futuro dopo la morte.

Antologia della Divina Commedia
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