Il primo Ottocento a pensar come tutto al mondo passa, e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito il dì festivo, ed al festivo il giorno volgar succede, e se ne porta il tempo volgar, lavorativo ogni umano accidente. Or dov è il suono se ne porta..., il tempo porta via ogni avvenimento di que popoli antichi? or dov è il grido de nostri avi famosi, e il grande impero di quella Roma, e l armi, e il fragorio fragorio, l eco che n andò per la terra e l oceano? n andò, si diffuse Tutto è pace e silenzio, e tutto posa il mondo, e più di lor non si ragiona. si ragiona, si parla Nella mia prima età, quando s aspetta bramosamente il dì festivo, or poscia poscia..., dopo che era finito ch egli era spento, io doloroso, in veglia, premea le piume; ed alla tarda notte un canto che s udia per li sentieri lontanando morire a poco a poco, già similmente mi stringeva il core. DENTRO IL TESTO premea le piume, stavo steso a letto lontanando morir, allontanandosi e facendosi più indistinto METRO: endecasillabi sciolti Come negli altri Piccoli idilli, Leopardi sperimenta qui un linguaggio poetico nuovo, basato sulla musicalità del verso e sulla poetica del vago e dell indefinito , cioè sull uso di immagini che suggeriscono una lontananza indefinita nel tempo e nello spazio, e che evocano sensazioni non descritte in maniera definita. VERIFICA Rispondi alle domande 1. Chi dice A te la speme nego, anche la speme al poeta? La donna amata. La natura. 2. Quale dei seguenti temi non è presente ne La sera del dì di festa? L esclusione del poeta dai piaceri della giovinezza. Lo scorrere del tempo, che porta tutto via con sé. La convinzione di essere perseguitato dalla natura. Il rancore nei confronti della donna.
I Saperi fondamentali di Letteratura italiana - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento