Promessi sposi

T8 L ASSALTO ALLA CASA DEL VICARIO 20 25 30 35 40 45 50 55 guardò ansiosamente nella strada, e la vide piena zeppa di furibondi; sentì le voci che chiedevan la sua morte; e più smarrito che mai, si ritirò, e andò a cercare il più sicuro e riposto18 nascondiglio. Lì rannicchiato, stava attento, attento, se mai il funesto rumore s affievolisse, se il tumulto s acquietasse un poco; ma sentendo in vece il muggito alzarsi più feroce e più rumoroso, e raddoppiare i picchi,19 preso da un nuovo soprassalto al cuore, si turava gli orecchi in fretta. Poi, come fuori di sé, stringendo i denti, e raggrinzando il viso, stendeva le braccia, e puntava i pugni, come se volesse tener ferma la porta Del resto, quel che facesse precisamente non si può sapere, giacché era solo; e la storia è costretta a indovinare. Fortuna che c è avvezza.20 Renzo, questa volta, si trovava nel forte21 del tumulto, non già portatovi dalla piena, ma cacciatovisi deliberatamente.22 A quella prima proposta di sangue,23 aveva sentito il suo rimescolarsi tutto: in quanto al saccheggio, non avrebbe saputo dire se fosse bene o male in quel caso; ma l idea dell omicidio gli cagionò un orrore pretto24 e immediato. E quantunque, per quella funesta docilità degli animi appassionati all affermare appassionato di molti,25 fosse persuasissimo che il vicario era la cagion principale della fame, il nemico de poveri, pure, avendo, al primo moversi della turba, sentita a caso qualche parola che indicava la volontà di fare ogni sforzo per salvarlo, s era subito proposto d aiutare anche lui un opera tale; e, con quest intenzione, s era cacciato, quasi fino a quella porta, che veniva travagliata26 in cento modi. Chi con ciottoli picchiava su chiodi della serratura, per isconficcarla;27 altri, con pali e scarpelli28 e martelli, cercavano di lavorar più in regola:29 altri poi, con pietre, con coltelli spuntati, con chiodi, con bastoni, con l unghie, non avendo altro, scalcinavano e sgretolavano il muro, e s ingegnavano di levare i mattoni, e fare una breccia.30 Quelli che non potevano aiutare, facevan coraggio con gli urli; ma nello stesso tempo, con lo star lì a pigiare, impicciavan31 di più il lavoro già impicciato dalla gara disordinata de lavoranti:32 giacché, per grazia del cielo, accade talvolta anche nel male quella cosa troppo frequente nel bene, che i fautori33 più ardenti divengano un impedimento. I magistrati ch ebbero i primi34 l avviso di quel che accadeva, spediron subito a chieder soccorso al comandante del castello, che allora si diceva di porta Giovia;35 il quale mandò alcuni soldati. Ma, tra l avviso, e l ordine, e il radunarsi, e il mettersi in cammino, e il cammino, essi arrivarono che la casa era già cinta di vasto assedio; e fecero alto36 lontano da quella, all estremità della folla. L ufiziale che li comandava, non sapeva che partito prendere. Lì non era altro che una, lasciatemi dire, accozzaglia37 di gente varia d età e di sesso, che stava a vedere. All intimazioni che gli venivan fatte, di sbandarsi, e di dar luogo,38 rispondevano con un cupo e lungo mormorìo; nessuno si moveva. Far fuoco sopra quella ciurma,39 pareva all ufiziale cosa non solo crudele, ma piena di pericolo; cosa che, offendendo i meno terribili, 18. riposto: nascosto. 19. picchi: colpi. 20. avvezza: abituata. 21. nel forte: nel cuore. 22. cacciatovisi deliberatamente: perché vi si era cacciato dentro di proposito. 23. A quella sangue: ai propositi sanguinosi formulati dalla folla, decisa a mettere le mani sul vicario. 24. pretto: sincero. 25. per quella molti: per quella pericolo- sa (funesta) disponibilità (docilità) degli animi facili ad appassionarsi e ad aderire alle affermazioni appassionate di molti. 26. travagliata: sconquassata. 27. isconficcarla: strapparne i chiodi. 28. scarpelli: scalpelli. 29. più in regola: con più ordine e metodo. 30. fare una breccia: aprire un varco. 31. impicciavan: ostacolavano. 32. de lavoranti: di coloro che cercavano di abbattere la porta (l espressione è ironica). 33. fautori: sostenitori. 34. i primi: per primi. 35. castello di porta Giovia: il Castello Sforzesco. 36. fecero alto: si fermarono. 37. accozzaglia: ammasso disordinato. 38. dar luogo: lasciare spazio. 39. ciurma: è il basso equipaggio di una nave; qui sta a indicare, in termini negativi, la folla. 99

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