Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI LAGHI DI CARTA Il lago è uno scenario suggestivo, circoscritto, misterioso, intorno al quale fioriscono leggende di ogni sorta. Non sorprende perciò che abbia attirato l attenzione degli scrittori romantici, ben disposti a sfruttarne il fascino ambiguo. Nell Inghilterra del XIX secolo il Lake District ispirò per esempio poeti come William Wordsworth (1770-1850) e Samuel Taylor Coleridge (1772-1834). William Turner, Temporale sul Buttermere Lake, 1798. Giovanni Segantini, Ave Maria a trasbordo, 1886. Il pittore ritrae un momento di raccoglimento durante una traversata, ben più serena di quella dei Promessi sposi. Lo scenario è quello del lago di Pusiano, a poca distanza dai luoghi manzoniani, al calar del sole. 88 In Italia, il paesaggio più simile a quello dei laghi nordici è offerto dalla stupenda successione di fiordi e insenature del Lario, descritta da Manzoni nell apertura dei Promessi sposi. Lo scrittore milanese coglie «quel ramo del lago di Como in momenti per lo più tranquilli, come nel seducente chiaro di luna dell Addio, monti, che propizia le riflessioni di Lucia. Più sinistro, e minaccioso, appare il lago nei romanzi di Antonio Fogazzaro (1842-1911). In Malombra (1881) è lo scenario di una vicenda torbida, che si conclude con la scomparsa della protagonista nelle acque cupe. In Piccolo mondo antico (1895) la Valsolda, posta sulle rive del Ceresio, è investita da nubifragi e tragedie, culminanti nell annegamento della piccola Ombretta, in una pagina toccante. Un secolo dopo Manzoni, a descrivere in un romanzo una fuga in barca notturna sul lago fu lo statunitense Ernest Hemingway (1899-1961), che in Addio alle armi (1929) racconta di una coppia braccata dalla polizia che durante la Grande guerra abbandona Stresa in fretta e furia, per raggiungere dopo un avventurosa navigazione la sponda svizzera del Verbano. Nel secondo Novecento il lago Maggiore è diventato lo scenario prediletto delle gustose storie di costume imbastite dal luinese Piero Chiara (1913-1986), malizioso cronista in romanzi e racconti della vita di provincia, sonnacchiosa solo in apparenza. A raccogliere il testimone da Chiara ha provveduto in anni recenti Andrea Vitali (n. 1956), che alla sua Bellano ha dedicato una lunga serie di romanzi amatissimi dal pubblico, nei quali si agita una vivace compagnia di osti, preti, perpetue, carabinieri e arzille vecchiette. La letteratura torna così sulle sponde del Lario, e proprio nella cittadina da cui proveniva Tommaso Grossi, amico carissimo di Manzoni, che lo ospitò per molti anni nella casa di via Morone. La locandina del film Addio alle armi (1957), tratto dall omonimo romanzo di Ernest Hemingway.

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