Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI Il romanzo della paura Qa y x a la n vx v a l a x a n n nella strada, e la vide piena zeppa di furibondi; sentì n jx jwn jwxnln a a a n n x a x jwn ax x x x n a l a jn ja n x x xj n x a j lxv x @y a xjjwxa n la a a a j n x a a v x njjwx x s n a M x j n s x lx p x vn l x ln x n avv x a l x x n ln a n i ajjxa n a a x v x j n n n n n n sn a a a Don Abbondio minacciato dai bravi, illustrazione, XIX secolo. 36 Jacques de Gheyn II, Vanitas, 1603. Nei Promessi sposi la paura è un sentimento universale: come del resto è inevitabile, tenendo conto della società insicura, corrotta e violenta tratteggiata da Manzoni. A parte fra Cristoforo e il cardinal Borromeo, nessuno dei personaggi principali ne va esente. Dalla paura anzi prende avvio il romanzo, nella scena in cui i bravi minacciano don Abbondio, intimandogli di rinunciare alla celebrazione del matrimonio fra Renzo e Lucia (f T1, p. 43). La viltà è un tratto primario nel carattere del malcapitato parroco: a rimarcarlo provvede la confessione dell accaduto a Renzo, dal quale è intimorito (f T2, p. 51). Se negli episodi che riguardano don Abbondio il comico grazie all ironia del narratore fa da contraltare al pathos della situazione (f T5, p. 76), altrove la paura assume aspetti francamente drammatici e accompagna la suspense intorno alla sorte dei protagonisti. Pensiamo per esempio al giustificato terrore che si impadronisce del vicario di provvisione, quando la folla urlante giunge al suo portone, con l intenzione di linciarlo: tremebondo si rifugia nel solaio (f T8, p. 98). Un forte spavento nell occasione scuote anche Renzo, che per una parola di buon senso lasciata cadere fra i più esagitati rischia di essere scambiato per una spia e aggredito. Ma il panico più forte il giovane lo prova durante la fuga da Milano che lo porta nottetempo in un bosco sulle rive dell Adda, dove trascorre la notte

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