T13 - Le ricordanze

/ T13 / / Illusioni dell infanzia e disillusioni della maturità / Le ricordanze Canti, 22 Composta tra la fine d agosto e l inizio di settembre del 1829 a Recanati, la lirica testimonia il doloroso ritorno di Leopardi al paese natale, dopo il fallimento dei tentativi di emancipazione economica dalla famiglia messi in atto nei quattro anni precedenti, in cui il poeta aveva vissuto a Milano, Bologna, Firenze e Pisa. Nuovamente a casa, nei luoghi dell infanzia, l autore pone a confronto la tristezza del presente con le dolci illusioni che avevano nutrito la sua giovinezza. METRO Strofe di diversa misura in endecasillabi sciolti. 10 15 20 25 1 dell Orsa: della costellazione dell Orsa Maggiore. 10 verde zolla: sineddoche per prato . 13 rana rimota: allitterazione in r tesa a rendere fonica- mente il gracidare della rana. 14 appo: dal latino apud. 86 / GIACOMO LEOPARDI Il ritorno ai luoghi dell infanzia 1-27 Belle stelle dell Orsa, io non avrei mai creduto di tornare ancora a contemplarvi come ero solito fare (per uso), mentre brillate sul giardino della casa paterna, e parlare con voi dalle finestre della casa (albergo) nella quale sono vissuto da ragazzo e nella quale conobbi la fine delle mie gioie. Quante immagini e quante fantasie (fole) un tempo mi creò (creommi) nel pensiero la vista di voi (l aspetto vostro) e delle altre stelle (luci) a voi vicine (compagne)! quando, silenzioso (tacito), seduto sul prato (in verde zolla), ero solito (solea) trascorrere gran parte delle sere guardando (mirando) il cielo e ascoltando il canto della rana lontana nei campi (rimota alla campagna). E la lucciola vagava presso (appo) le siepi e sulle aiuole, mentre i viali profumati (odorati) e i cipressi lontani nella selva sussurravano al vento; e nella casa paterna risuonavano voci alternate e le serene attività dei servi. E che pensieri grandiosi, che dolci sogni mi ispirò (mi spirò) la vista del mare lontano, i monti azzurri che vedo (scopro) da questa parte e che sognavo un giorno di valicare (varcare), immaginando (fingendo) per la mia vita mondi ignoti (arcani) e una felicità altrettanto ignota! Inconsapevole del mio destino (fato), e di quante volte, in seguito, avrei cambiato volentieri con la morte questa mia vita dolorosa e priva di gioie (nuda). PARAFRASI 5 Vaghe stelle dell Orsa, io non credea tornare ancor per uso a contemplarvi sul paterno giardino scintillanti, e ragionar con voi dalle finestre di questo albergo ove abitai fanciullo, e delle gioie mie vidi la fine. Quante immagini un tempo, e quante fole creommi nel pensier l aspetto vostro e delle luci a voi compagne! allora che, tacito, seduto in verde zolla, delle sere io solea passar gran parte mirando il cielo, ed ascoltando il canto della rana rimota alla campagna! E la lucciola errava appo le siepi e in su l aiuole, susurrando al vento i viali odorati, ed i cipressi là nella selva; e sotto al patrio tetto sonavan voci alterne, e le tranquille opre de servi. E che pensieri immensi, che dolci sogni mi spirò la vista di quel lontano mar, quei monti azzurri, che di qua scopro, e che varcare un giorno io mi pensava, arcani mondi, arcana felicità fingendo al viver mio! Ignaro del mio fato, e quante volte questa mia vita dolorosa e nuda volentier con la morte avrei cangiato. 18 voci alterne: voci che dialogano, di botta e risposta. 21 quel lontano mar: l Adriatico. quei monti azzurri: gli Ap- pennini, che in lontananza appaiono di quel colore. 24 fingendo: il verbo ha lo stesso significato che nell Infinito.

Classe di letteratura - Giacomo Leopardi
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