Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

55 60 la giovanezza. Ahi come, come passata sei, cara compagna dell età mia nova, mia lacrimata speme! Questo è quel mondo? questi i diletti, l amor, l opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme? Questa la sorte dell umane genti? All apparir del vero tu, misera, cadesti: e con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda mostravi di lontano. 54 cara compagna: non è Silvia, ma la la crimata speme (cioè la speranza compianta) del verso successivo. Ma è evidente che la figura di Silvia si sovrappone all immagine della speranza, che assume così il volto della ragazza morta prematuramente. 58 onde: dei quali. 60 All apparir del vero: quando il vero aspetto della vita si rivelò al mio animo. 61 tu: è sempre la speranza (ma anche, indirettamente, Silvia). 62 ignuda: nuda e spoglia. Il mito di Proserpina Secondo il mito classico, Persefone, o nel mondo latino Proserpina, fu rapita dallo zio Ade/Plutone che la portò negli inferi, dove, per essersi cibata di sei semi di melograno, fu costretta a rimanere per sei mesi l anno. Nel corso della sua carriera, il pittore e poeta inglese Dante Gabriel Rossetti (1828-1882) sembra ossessionato da questo mito: produce infatti otto dipinti che hanno per soggetto la fanciulla intrappolata nell aldilà, con in mano il melograno fatale, e dedica alla vicenda un sonetto in italiano. Proserpina è immobile, assorta nei suoi pensieri, ma percorsa da una sottile energia: il suo collo si torce in modo innaturale, le mani s intrecciano nervose in una posizione che è difficile mantenere a lungo. Nella sua espressione malinconica e nei lunghi capelli castani è possibile leggere un nascosto omaggio alla moglie dell amico e artista William Morris, Jane Burden, di cui Rossetti era infatuato. Dante Gabriel Rossetti, Proserpina, 1871. Oxford, Ashmolean Museum. L AUTORE / 83

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