L’ultima fase della poesia leopardiana (1831-1837)

IN BREVE I grandi idilli hanno un tono distaccato: Leopardi non esprime più la ribellione dei suoi anni giovanili, ma una razionale disillusione. Il superamento delle tonalità tragiche Tornano ora l impostazione strutturale e le modalità espressive dei piccoli idilli : tuttavia il poeta appare meno coinvolto dalla realtà immediata, dalla quale si distacca attraverso la riflessione filosofica, che lo conduce definitivamente al materialismo e all elaborazione del pessimismo cosmico . La dolcezza dei ricordi, delle fantasie e dei sogni giovanili è ora fortemente temperata dall amaro distacco determinato dalla ragione, che sfata miti e illusioni: il dolore e l infelicità sono condizioni inevitabili della vita umana. Scompaiono i toni tragici, le ribellioni, gli accenti di rivolta, lo sdegno, i fremiti, mentre emerge uno stato d animo che medita con ferma lucidità sul tradimento della natura, «matrigna indifferente alla sorte dei suoi figli. Persino la disperazione appare lucida e serena. Sono poesie in cui predomina il ricordo nostalgico. La riflessione di Leopardi è stimolata dalle esperienze vissute durante la giovinezza. La centralità della memoria e il paesaggio del dolore In queste poesie affiorano soprattutto il triste ricordo delle cose passate, la rievocazione della giovinezza ormai tramontata, la desolata nostalgia di una felicità perduta, la caduta di sogni e sentimenti dispersi dall «arido vero . L avventura dell immaginazione, sfrenata nei piccoli idilli giovanili, è ora sostituita dall oggettività di una voce matura, che abbandona i sogni dell adolescenza per esprimere una verità universale. La meditazione filosofica scaturisce però spesso dall esperienza personale, dall evocazione iniziale di un luogo reale o di una situazione familiare: il passero che canta sulla torre della chiesa di Sant Agostino a Recanati, la giovinetta che tesse e canta, le stelle che scintillano, il sabato sera, un temporale, la vista della luna come sospesa nel cielo, solo per fare alcuni esempi. Il poeta, tornato per l ultima volta a Recanati, osserva la realtà dell ambiente dove, da bambino e da ragazzo, era stato felice in quanto inconsapevole delle dure leggi della vita, mentre ora può comparare le illusioni di un tempo con l esperienza sopravvenuta negli anni. Il «natio borgo selvaggio è il microcosmo in cui il poeta ha potuto inaugurare la propria riflessione sul male che non conosce eccezioni: con il Canto notturno di un pastore errante dell Asia, l ultimo dei canti pisano-recanatesi in ordine di composizione, i confini si dilatano per mostrare il patimento dell uomo che formula alla luna domande sul senso dell esistenza, destinate però a rimanere senza risposta. | L ULTIMA FASE DELLA POESIA LEOPARDIANA (1831-1837) | Cinque componimenti successivi al 1830 trattano il tema del disinganno amoroso. Parte della critica ha evidenziato il tono più filosofico che poetico di questi testi. Il ciclo di Aspasia Dopo aver lasciato definitivamente Recanati (1830), Leopardi compone le liriche del ciclo di Aspasia , dal nome dell etèra greca, amante di Pericle. Si tratta di cinque testi, scritti tra il 1831 e il 1834 Il pensiero dominante, Amore e morte, Consalvo, A se stesso, Aspasia nei quali il poeta esprime l amaro disinganno amoroso seguito al tramonto definitivo della passione per la nobildonna fiorentina Fanny Targioni Tozzetti. L amore viene definito «l inganno estremo (A se stesso, T17, p. 110, v. 2), l ultima illusione a cui egli ha creduto. Poesia come riflessione razionale In questi testi è possibile scorgere un nuovo tono della poesia leopardiana, più combattivo, polemico e raziocinante, il quale è alla base di un atteggiamento eroico che porta il poeta ad accettare il destino rifiutando ogni passione consolatoria: dinanzi all illusorio fantasma dell amore, egli afferma con potente energia il disprezzo per le false speranze della vita, essendo pronto ormai a sostenere l infelicità con fredda consapevolezza. In passato alcuni critici, da Francesco De Sanctis a Benedetto Croce, avevano svalutato quest ultimo Leopardi, accusandolo di essere più filosofo che poeta. In realtà come ha poi mostrato lo studioso Walter Binni si tratta di una sorta di poesia-pensiero che L AUTORE / 55

Classe di letteratura - Giacomo Leopardi
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