T3 - La felicità non esiste

3 Analizza la sintassi dei brani, evidenziando le strutture scelte da Leopardi e spiegandone le ragioni espressive. ARGOMENTARE 6 INTERPRETARE 4 SCRIVERE PER... Il piacere della varietà e dell incertezza prevale a quello dell apparente infinità, e dell immensa uniformità (rr. 33-34). In questa frase si condensa il significato dell insieme dei passi proposti: spiegala e commentala. Leopardi sostiene che il poetico, in uno o in altro modo, si trova sempre consistere nel lontano, nell indefinito, nel vago (rr. 63-64). Sei d accordo? Rifletti sull argomento con un testo argomentativo di circa 30 righe, portando a esempio poesie o canzoni che conosci. SVILUPPARE IL LESSICO 5 Quali registri linguistici utilizza Leopardi? Di ciascun registro indica qualche parola o espressione che ritieni particolarmente significativa. Registro linguistico Parole o espressioni John Constable, Studio di nuvole a Hampstead, 1821. Londra, Royal Academy of Arts. La felicità non esiste / T3 / Zibaldone, [165-167] / L inutile ricerca del piacere / Secondo Leopardi, il desiderio del piacere è connaturato all esistenza; tuttavia, essendo illimitato, è destinato a non trovare mai soddisfazione: prima o poi tutti i piaceri reali, anche se realizzati, finiscono per essere deludenti. 5 10 (12-23 luglio 1820) Il sentimento della nullità di tutte le cose, la insufficienza di tutti i piaceri a riempierci l animo, e la tendenza nostra verso un infinito che non comprendiamo, forse proviene da una cagione1 semplicissima, e più materiale che spirituale. L anima umana (e così tutti gli esseri viventi) desidera sempre essenzialmente, e mira unicamente, benché sotto mille aspetti, al piacere, ossia alla felicità, che considerandola bene, è tutt uno col piacere. Questo desiderio e questa tendenza non ha limiti, perch è ingenita o congenita2 coll esistenza, e perciò non può aver fine in questo o quel piacere che non può essere infinito, ma solamente termina colla vita. E non ha limiti 1. né per durata, 2. né per estensione. Quindi non ci può essere nessun piacere che uguagli 1. né la sua durata, perché nessun piacere è eterno, 2. né la sua estensione, perché nessun piacere è immenso, ma la natura delle cose porta3 che tutto esista limitatamente, e tutto abbia confini, e sia circoscritto. Il detto desiderio del piacere non ha limiti per durata, perché, come ho detto, non finisce se non coll esistenza, 1 cagione: causa. 2 ingenita o congenita: insita o connaturata. 40 / GIACOMO LEOPARDI 3 porta: comporta.

Classe di letteratura - Giacomo Leopardi
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