Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

Umberto Boccioni, Visioni simultanee (particolare), 1911-1912. Wuppertal (Germania), Von-derHeydt-Museum. Anna Maria Ortese intervistata dopo aver vinto il premio Strega, 1967. VIDEO Una finestra su Anna Maria Ortese Una fratellanza spirituale Il legame che unisce Anna Maria Ortese a Leopardi (il poeta che scrisse «intese e sofferse tutte le nostre disperazioni ) è diventato di recente noto anche a un pubblico di non specialisti: come abbiamo visto nelle pagine precedenti, è sua la definizione del Recanatese come «giovane favoloso che dà il titolo al fortunato film biografico di Mario Martone. Si tratta di un intimità e di una consuetudine di rapporti che la scrittrice riversa nel suo inquieto canone letterario sin dalla prima giovinezza, quando i versi del poeta la accompagnano nei vagabondaggi della sua vita zingaresca. L esistenza e l attività letteraria di Anna Maria Ortese sono, in effetti, un caso singolare nella cultura italiana del Novecento: autodidatta, quasi senza fissa dimora, la scrittrice ha sempre vissuto in una condizione di irraggiungibile isolamento, estranea e anzi invisa ai salotti e agli apparati culturali, assillata quasi da un demone della fuga che l ha portata a vivere in modo randagio. Ma anche la sua fisionomia di letterata e la sua visione ideologica del mondo sono all insegna dell anticonformismo: poetessa, giornalista, autrice di racconti e romanzi dal genere difficilmente etichettabile, la Ortese ha sempre rifiutato di integrarsi all interno degli schemi politici dominanti nell Italia del dopoguerra, mostrando con piglio polemico le ingiustizie e le ipocrisie della civiltà contemporanea. L esistenza solitaria di una grande scrittrice Anna Maria Ortese nasce a Roma nel 1914, ma il lavoro del padre un impiegato della Prefettura, siciliano di origine catalana, soggetto a continui trasferimenti la porta a peregrinare tra la Puglia, la Basilicata, perfino la Libia prima di trasferirsi per qualche tempo a Napoli, città destinata a diventare il suo luogo dell anima . Dopo aver esordito nel 1933 sulla rivista La Fiera letteraria con una poesia dedicata al fratello marinaio, morto in circostanze misteriose al largo dell isola caraibica di Martinica, nel 1937 pubblica il primo libro, una raccolta di racconti dal titolo Angelici dolori, testi già caratterizzati da quella vena visionaria e magica che sarà la cifra distintiva della sua scrittura. Il successo, però, arriva solo nel dopoguerra con Il mare non bagna Napoli (1953), un volume che accorpa una serie di racconti e prose giornalistiche: si tratta di un successo amaro, perché Anna Maria Ortese rappresenta una Napoli molto diversa da quella descritta Via San Gregorio Armeno, nel centro di Napoli, negli anni Sessanta.

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