Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

I SAPERI FONDAMENTALI LE PAROLE CHIAVE [ ] Natura La natura è vista inizialmente da Leopardi come una madre, «madre nostra e dell universo , dolce e benigna, fonte di piacevoli illusioni che trasfigurano i dolori dell esistenza. Al rapporto armonioso che l uomo ha avuto in passato con la natura egli guarda come a una risorsa, in gran parte persa nel presente: «celeste naturalezza dice essere quella condizione privilegiata che nasce dalla vicinanza con la natura e da cui la grande poesia è scaturita in modo quasi istintivo. L approdo al materialismo lo induce progressivamente a correggere la sua visione della natura: essa diventa «origine vera de mali de viventi , entità violenta, ostile, malefica, infine matrigna indifferente alla sorte dei suoi figli, che restano stritolati senza pietà nel suo meccanico, imperturbabile ingranaggio. Pessimismo Inizialmente Leopardi collega l infelicità della condizione umana allo sviluppo della civiltà, e dunque alla perdita di un rapporto armonioso con la natura, tanto da far parlare di pessimismo storico . Con il tempo egli matura la convinzione che l infelicità sia un dato costitutivo e assoluto che riguarda tutte le creature viventi e tutte le epoche, approdando al cosiddetto pessimismo cosmico . Questa visione lucida e impietosa della vita non si traduce però mai in scetticismo o in lamentosa recriminazione, né in un atteggiamento misantropo. Il poeta manifesta anzi la volontà eroica di affrontare con coraggio e con stoica imperturbabilità le sofferenze dell esistenza, invitando gli uomini alla solidarietà, a una «grande alleanza degli esseri intelligenti perché facciano causa comune contro la sventura in nome della fratellanza e della pietas, ovvero di un sentimento di amore e di rispetto nei confronti dei propri simili. 172 / GIACOMO LEOPARDI

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