INTRECCI FILOSOFIA - Leopardi e Schopenhauer

intre cci FFILOSOFIA S Giovanni Gallucci, Ritratto di Giacomo Leopardi, XIX secolo. Recanati, Pinacoteca Comunale. X Johann Sch fer, Ritratto di Arthur Schopenhauer, 1859. Frankfurt am Main University Library. Leopardi e Schopenhauer L analisi del dolore umano Un famoso studio di Francesco De Sanctis (Schopenhauer e Leopardi, 1858) suggerì un parallelo tra il poeta italiano e il filosofo tedesco (1788-1860). Arthur Schopenhauer fu, in effetti, tra i primi a comprendere la novità del pensiero leopardiano: riferendosi all analisi del dolore umano condotta nelle Operette morali, egli scrisse che nessuno aveva «trattato così bene e così esaurientemente questo soggetto quanto il poeta recanatese. Molti sono i motivi che paiono accomunare i due pensatori: la visione pessimistica dell uomo e di tutta la natura, intesa come teatro di un perenne conflitto fra gli individui per la soddisfazione dei propri bisogni; l impossibilità di conseguire il piacere senza far nascere un dolore e una mancanza ancora più forte; i paragoni fra la sofferenza umana e quella animale. Tuttavia, se la diagnosi della condizione dell essere vivente può considerarsi analoga, del tutto differente è la soluzione che i due autori suggeriscono ai propri simili. Per Leopardi l individuo non può che 152 / GIACOMO LEOPARDI far perno sulla ragione, l unico strumento di conoscenza vera di cui si dispone, capace di fornire del dolore un analisi lucida e intellettualmente onesta, di contro alle illusioni romantiche o cristiane; per Schopenhauer, al contrario, la ragione non è altro che rappresentazione e dunque coglie sempre e soltanto i fenomeni, ciò che si mostra a chi guarda, e mai l essenza delle cose. Ne consegue che se per Leopardi la ragione conduce l uomo a sopportare la sofferenza con dignitosa accettazione e a desiderare una civiltà umana fondata sulla compassione e sul conforto reciproco, per Schopenhauer l unica via praticabile è la non-azione, il non-volere (ciò che egli chiama noluntas), l estinzione del sé, il nulla ancora in vita. Si tratta di una concezione che indica la possibilità di un riscatto dalla miseria dell esistenza solo grazie alla forza degli istinti e alla cieca volontà di vivere. una prospettiva del tutto irrazionalistica, lontana dall impronta illuministica che permea il pensiero filosofico di Leopardi.

Classe di letteratura - Giacomo Leopardi
Classe di letteratura - Giacomo Leopardi