Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

150 155 160 165 170 175 180 185 è composta e intessuta, parte di dolore, parte di noia; dall una delle quali passioni non ha riposo se non cadendo nell altra. E questo non è tuo destino particolare, ma comune di tutti gli uomini. Tasso Che rimedio potrebbe giovare contro la noia? Genio Il sonno, l oppio, e il dolore. E questo è il più potente di tutti; perché l uomo mentre patisce, non si annoia per niuna maniera. Tasso In cambio di cotesta medicina, io mi contento di annoiarmi tutta la vita. Ma pure la varietà delle azioni, delle occupazioni e dei sentimenti, se bene non ci libera dalla noia, perché non ci crea diletto vero,64 contuttociò65 la solleva ed alleggerisce. Laddove66 in questa prigionia, separato dal commercio umano,67 toltomi eziandio68 lo scrivere, ridotto a notare per passatempo i tocchi dell oriuolo, annoverare i correnti,69 le fessure e i tarli del palco,70 considerare il mattonato del pavimento, trastullarmi colle farfalle e coi moscherini che vanno attorno alla stanza, condurre quasi tutte le ore a un modo;71 io non ho cosa che mi scemi72 in alcuna parte il carico73 della noia. Genio Dimmi: quanto tempo ha74 che tu sei ridotto a cotesta forma di vita? Tasso Più settimane, come tu sai. Genio Non conosci tu dal primo giorno al presente, alcuna diversità nel fastidio che ella ti reca? Tasso Certo che io lo provava maggiore a principio: perché di mano in mano la mente, non occupata da altro e non isvagata,75 mi si viene accostumando76 a conversare seco medesima assai più e con maggior sollazzo77 di prima, e acquistando un abito e una virtù78 di favellare in se stessa, anzi di cicalare, tale, che parecchie volte mi pare quasi avere una compagnia di persone in capo che stieno ragionando, e ogni menomo79 soggetto che mi si appresenti al pensiero, mi basta a farne tra me e me una gran diceria.80 Genio Cotesto abito81 te lo vedrai confermare e accrescere di giorno in giorno per modo, che quando poi ti si renda la facoltà di usare82 cogli altri uomini, ti parrà essere più disoccupato stando in compagnia loro, che in solitudine. E quest assuefazione in sì fatto tenore di vita, non credere che intervenga83 solo a tuoi simili, già consueti a meditare; ma ella interviene in più o men tempo a chicchessia. Di più, l essere diviso dagli uomini e, per dir così, dalla vita stessa, porta seco questa utilità; che l uomo, eziandio sazio, chiarito84 e disamorato delle cose umane per l esperienza; a poco a poco assuefacendosi di nuovo a mirarle da lungi,85 donde86 elle paiono molto più belle e più degne che da vicino, si dimentica della loro vanità e miseria; torna a formarsi e quasi crearsi il mondo a suo modo; apprezzare, amare e desiderare la vita; delle cui speranze, se non gli è tolto o il potere o il confidare di restituirsi alla società degli uomini, si va nutrendo e dilettando, come egli soleva a suoi primi anni. Di modo che la solitudine fa quasi l ufficio della gioventù; o certo ringiovanisce l animo, 64 perché... vero: giacché non ci dona un piacere autentico. 65 contuttociò: nonostante questo. 66 Laddove: invece. 67 dal commercio umano: dai rapporti con gli altri uomini. 68 eziandio: persino. 69 annoverare i correnti: contare i travi celli del soffitto. 70 palco: soffitto in legno. 136 / GIACOMO LEOPARDI 71 a un modo: nella stessa maniera. 72 scemi: diminuisca. 73 carico: peso, fardello. 74 ha: è. 75 isvagata: distratta. 76 accostumando: abituando. 77 sollazzo: sollievo (dal latino solacium). 78 un abito e una virtù: un abitudine e una capacità. 79 menomo: minimo. 80 una gran diceria: un gran parlare. 81 Cotesto abito: tale abitudine. 82 usare: avere a che fare. 83 intervenga: capiti. 84 chiarito: esperto. 85 da lungi: da lontano, e quindi con di stacco. 86 donde: da dove. 87 ravvalora: rinvigorisce.

Classe di letteratura - Giacomo Leopardi
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