Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

60 65 70 75 80 85 90 95 Al tuo pargoleggiar gl ingegni tutti, di cui lor sorte rea padre ti fece, vanno adulando, ancora ch a ludibrio talora t abbian fra sé. Non io con tal vergogna scenderò sotterra; ma il disprezzo piuttosto che si serra di te nel petto mio, mostrato avrò quanto si possa aperto: ben ch io sappia che obblio preme chi troppo all età propria increbbe. Di questo mal, che teco mi fia comune, assai finor mi rido. Libertà vai sognando, e servo a un tempo vuoi di novo il pensiero, sol per cui risorgemmo della barbarie in parte, e per cui solo si cresce in civiltà, che sola in meglio guida i pubblici fati. Così ti spiacque il vero dell aspra sorte e del depresso loco che natura ci diè. Per questo il tergo vigliaccamente rivolgesti al lume che il fe palese: e, fuggitivo, appelli vil chi lui segue, e solo magnanimo colui che se schernendo o gli altri, astuto o folle, fin sopra gli astri il mortal grado estolle. Tutti gli intellettuali (ingegni), di cui la loro sor te sciagurata (rea) ti ha fatto padre, sono inten ti ad adulare il tuo atteggiamento infantile (pargoleggiar), benché a volte, tra loro, si facciano beffe di te (a ludibrio t abbian). Uom di povero stato e membra inferme che sia dell alma generoso ed alto, non chiama se né stima ricco d or né gagliardo, e di splendida vita o di valente persona infra la gente non fa risibil mostra; ma se di forza e di tesor mendico lascia parer senza vergogna, e noma parlando, apertamente, e di sue cose fa stima al vero uguale. Arroganza di chi si autoinganna nutrendosi di falsi miti 59 pargoleggiar: nella parola si assom mano varie ascendenze, da Tasso a Ma rino a Metastasio. Senz altro è presente anche una suggestione dantesca («pian gendo e ridendo pargoleggia , Purgatorio, XVI, 87). 72 Libertà: come è noto, è uno dei valo ricardine del pensiero romantico, in chia ve sia spirituale, sia letteraria, sia politica. 114 / GIACOMO LEOPARDI La diversità del poeta-eroe 63-71 Io non morirò (scenderò sotterra) con ta le vergogna; ma piuttosto avrò mostrato il più apertamente possibile il disprezzo nei tuoi con fronti che è racchiuso (si serra) nel mio cuore: anche se so che la dimenticanza (obblio) an nienta (preme) chi sia risultato troppo spiace vole (troppo increbbe) al proprio tempo (età). Di questo male, che avrò in comune con te, già sin d ora mi faccio beffe. Viltà della nuova filosofia 72-86 Vai sognando la libertà, e al tempo stesso (a un tempo) vuoi che il pensiero sia di nuovo schiavo (servo), quel pensiero grazie al quale soltanto ci siamo in parte rialzati dalla barbarie, e grazie al quale soltanto si cresce in civiltà, che unica guida al meglio il destino comune (pubblici fati). Perciò ti è spiaciuta la verità sulla sorte amara (aspra) e sulla bassa condizione (depresso loco) che la natura ci ha assegnato (diè). Per questo motivo hai voltato, da vigliacco, le spalle (tergo) alla luce che ave va mostrato tale verità (il fe palese); e, mentre fuggi, chiami (appelli) vile chi segue la verità e magnanimo soltanto chi, astuto o stolto, illu dendo (schernendo) sé stesso o gli altri, eleva (estolle) il genere umano (mortal grado) fin so pra le stelle. 87-110 Un uomo di umili condizioni (povero stato) e fisicamente infermo, che sia genero so e nobile nell anima (dell alma) ed elevato, non si definisce né si considera ricco di be ni materiali (d or) o forte (gagliardo), e fra la gente non fa ridicola ostentazione (risibil mostra) di una vita splendida o di un fisico possente (valente persona); ma senza ver gogna lascia apparire sé stesso e, parlando, si dichiara apertamente privo (mendico) di forze e di denaro (tesor), e giudica la pro pria condizione (sue cose) conformemen te alla realtà (al vero uguale). Io non ritengo L espressione Libertà vai sognando rie cheggia quella dantesca «libertà va cer cando (Purgatorio, I, 71). Le parole valgono ludibrio La parola ludibrio è piuttosto desueta: è impiegata quasi esclusivamente nell espressione «esporre al pubblico ludibrio . Forse il successo di questo modo di dire sta proprio nella gravità dell azione, che costringe il malcapitato a essere esposto alle beffe e allo scherno di un intera comunità. Il ludibrio è, in effetti, una derisione oltraggiosa che non suscita commiserazione. «Che ludibrio! , « un vero ludibrio! , si sente talvolta esclamare dinanzi a monumenti o a eventi collettivi. Che cosa si intende sottolineare con questa espressione?

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